Dalle Zes risposte adeguate alle esigenze delle aziende - QdS

Dalle Zes risposte adeguate alle esigenze delle aziende

Giovanna Naccari

Dalle Zes risposte adeguate alle esigenze delle aziende

mercoledì 02 Agosto 2023

Carlo Amenta, ospite del QdS per il 3.015° forum con i Numeri Uno
Promozione del territorio, con Zes unica capiremo come muoverci

Intervistato dal vice direttore Raffaella Tregua, il commissario straordinario del Governo per la Zona economica speciale (Zes), Carlo Amenta, risponde alle domande del QdS.

Da quando è operativa la Zes? Quante sono le imprese che sono state “attratte” e quanti gli investimenti effettuati?

“In Italia le Zes, zone economiche speciali, sono state riorganizzate nel 2021, anche ai fini dell’attuazione degli interventi previsti dal Pnrr, piano nazionale di ripresa e resilienza. La Zes della Sicilia occidentale è operativa da un anno. Io sono stato nominato commissario straordinario con decreto del presidente del consiglio dei Ministri del 25 Novembre 2021. L’area della Zes della Sicilia occidentale è costituita da circa 1.870 ettari, di questi circa 120-130 non sono ancora stati assegnati dalla Regione siciliana e circa 400 ettari sono sottoposti a vincoli di inedificabilità assoluta. Della rimanente parte c’è anche l’area Asi di cui si sta occupando il governo regionale. Sui circa 300 ettari liberi ad oggi abbiamo rilasciato 9 autorizzazioni e una decina sono alla nostra attenzione con le conferenze si servizio già avviate. Per quanto riguarda i dati sull’esistente, stiamo completando il monitoraggio delle aziende. Gli ultimi investimenti effettuati riguardano manutenzione, risistemazione di capannoni. Fino ad oggi abbiamo avuto investimenti da 2 milioni di euro a 10 milioni di euro. Si tratta di imprese che producono per l’edilizia, di aziende che operano nella meccatronica e nella logistica. Sono i settori in cu abbiamo riscontrato maggiore interesse sia come richieste, sia come investimenti avviati”.

In che modo sta promuovendo la Zes della Sicilia occidentale nel resto d’Italia, d’Europa e del mondo?

“In attesa della riforma del governo nazionale, orientato a creare una Zes unica in Italia con le specifiche vocazioni territoriali, strada già segnata dal precedente governo, abbiamo cercato di attrarre le imprese attraverso relazioni istituzionali e contatti esteri con i Consolati e le Ambasciate. L’altra modalità che ci sta dando risultati importanti sono i protocolli di intesa con gli intermediari finanziari. Ne abbiamo siglato con Unicredit, Intesa Sanpaolo, Irifs, Banca Sella, Banca popolare Sant’Angelo. Le banche stanno diventando nostri partner importanti perché hanno il polso economico del territorio, conoscono gli imprenditori e presentano in modo adeguato le opportunità delle Zes come le agevolazioni fiscali e la semplificazione amministrativa”.

La Zes, anche se oggi non ha la competenza specifica, potrebbe diventare agenzia di attrazione territoriale?

“Penso di sì, nel quadro di un eventuale indirizzo nazionale. Lavoriamo in stretta collaborazione con l’assessore per le Attività produttive del governo regionale, Edy Tamajo e con il ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione e per il Pnrr, Raffaele Fitto. Oggi non siamo autonomi nella promozione. Per esempio, se una multinazionale chiede al sindaco di una città Zes un kit localizzativo, il commissario straordinario del governo trova l’area, ma il lavoro è difficile perché le istituzioni che devono fornirci le informazioni non hanno ancora gli strumenti adeguati. Attendiamo la riforma del governo nazionale per sapere come muoverci in futuro anche sulla promozione dei territori”.

Grande interesse per il nostro territorio Vi sono interessi nella Zes della Sicilia occidentale da parte di grandi realtà estere come Cina o Emirati Arabi?

“Da quando è iniziata l’attività semplificativa dello sportello unico digitale per le imprese c’è stato un grande interesse per gli investimenti sul territorio. Il sito web inoltre funziona ed è molto esplicativo. Quest’anno abbiamo incontrato circa 150 imprese da tutta Italia. Per quanto riguarda l’estero, abbiamo incontrato i vertici di un paio di multinazionali europee e di un’azienda asiatica”.

Cosa chiedono le aziende che vogliono investire in Sicilia?

“Gli imprenditori ci chiedono dove possono collocarsi in Sicilia con il loro progetto e come possono usufruire delle agevolazioni vigenti nelle zone economiche speciali. Il nostro impegno è quello di dare riposte in tempi brevi e di trovare le aree adeguate alle loro esigenze”.

Funziona il dialogo con la Zes della Sicilia orientale?

“Il dialogo con la Zes della Sicilia orientale è costante e costruttivo. Consideriamo le due Zes, occidentale e orientale un unico territorio dal punto di vista delle opportunità che possiamo offrire alle imprese se consideriamo che la Sicilia dispone di un’area complessiva di circa 5.000 ettari. Se un investitore quindi ci chiede dove può collocarsi in Sicilia, noi offriamo tutte le possibilità delle zone Zes perché tutta la regione deve crescere economicamente. E anche a livello istituzionale, sui tavoli romani, ci presentiamo uniti per una collaborazione a tutto campo”.

I grossi investitori farebbero bene alla crescita economica del territorio? Quali sono i suoi obiettivi per il 2023?

“Gli obiettivi più importanti sono due: il primo è l’assegnazione dei lavori del progetto Pnrr di Trapani che prevede il collegamento tra il porto, l’area industriale e l’autostrada. Sono stati già individuati sia i progetti, sia i soggetti che realizzeranno i lavori. L’altro obiettivo è su Palermo. Poiché la legge stabilisce che il commissario straordinario del Governo per la Zes possa agire come stazione appaltante, in deroga al codice degli appalti su richiesta degli enti competenti con interventi a valere sui fondi Pnrr, ho scritto ai 26 comuni della Zes occidentale e il primo sindaco a rispondere è stato Roberto Lagalla. Il capoluogo siciliano ha 54 milioni di euro per la riqualificazione della costa sud e noi ci siamo fatti carico di fare partire lavori. Ho assunto il ruolo di stazione appaltante e c’è già Invitalia pronta alla gara. Entro fine 2023 le gare devono essere avviate per far partire il cantiere entro maggio e completare i lavori entro il 30 giugno 2026”.

Quali lavori saranno realizzati a Palermo nella costa sud?

“I lavori nella costa sud di Palermo prevedono la bonifica del parco a mare dello Sperone, opere sul lungomare della Bandita, la sistemazione dell’approdo della Bandita, la riqualificazione dell’area della foce del fiume Oreto. Ai fini del miglioramento della funzionalità della Zes di Brancaccio abbiamo previsto l’allargamento a 4 corsie di via Messina Marine con due rotatorie che ci consentiranno di deviare il traffico. Il tema fondamentale in questo momento è portare i progetti al traguardo”
Adesso che la Zes della Sicilia occidentale è operativa, si possono attrarre grossi investitori come Terna e altre multinazionali? Farebbero bene all’indotto e darebbero una grossa spinta alla crescita economica.
“Si, sicuramente i grossi investitori farebbero bene alla crescita economica del territorio. Siamo sempre disponibili a fornire tutte le informazioni sulle agevolazioni fiscali e sulla semplificazione amministrativa a chi è interessato a investire nelle Zes”.

Zes operativa da un anno, noi guardiamo al futuro. Quali invece i target che si pone a medio e lungo periodo?

“Nel medio e lungo periodo vorrei arrivare alla realizzazione di un paio di investimenti di grande portata con alcune imprese tra le dieci che abbiamo in fase di autorizzazione. La Zes è operativa da un anno e ci auguriamo di raccogliere anche altri progetti importanti. Fondamentale è farsi assegnare altri ettari con la riperimetrazione delle aree che dovrebbe avvenire con la riforma del governo sulla Zes unica. La regione Siciliana siede al tavolo del governo nazionale con l’assessore alle Attività produttive. Con l’esponente del governo regionale intanto stiamo lavorando con l’obiettivo di realizzare strade, servizi e oneri primari per mettere le imprese nelle condizioni di lavorare. In generale penso che il più grande impegno dei prossimi anni sia terminare gli interventi del Pnrr e riuscire a realizzare opere infrastrutturali come i depuratori, l’illuminazione. Ci stiamo impegnando a gettare le basi per le imprese e per arrivare alla prima scadenza del mandato 2027, fatti salvi gli interventi del governo nazionale sulla Zes unica”.

Quali sono i nodi da affrontare?

“è emersa un’esigenza di coordinamento generale sul territorio nazionale Zes che all’inizio del mandato ci siamo dati come commissari straordinari. Con il nuovo governo il ministro Fitto si è reso conto che c’è un tema da affrontare, che è quello dell’omogeneità di intervento sia in termini di politiche di attrazione, sia di uniformità rispetto agli interventi. Dal governo sapremo come agire localmente per i prossimi anni”.

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