Decontribuzione Sud piace alla Sicilia - QdS

Decontribuzione Sud piace alla Sicilia

Michele Giuliano

Decontribuzione Sud piace alla Sicilia

martedì 05 Settembre 2023

Tra gli incentivi all’occupazione è la misura più gettonata dai datori di lavoro per le assunzioni. I dati dell’Inps: nel primo trimestre dell’anno è stata scelta da 70mila imprenditori

PALERMO – Sono tanti gli imprenditori siciliani che hanno fatto ricorso a “Decontribuzione Sud” per le assunzioni effettuate nel I trimestre 2023.

Sono ben 70.570, in tre mesi, secondo i dati forniti dall’Inps, infatti i nuovi contratti o le variazioni contrattuali instaurati utilizzando questo specifico incentivo, che si concretizza in una agevolazione contributiva del 30% in favore di datori di lavoro privati, con esclusione del settore agricolo e domestico, riconosciuta per rapporti di lavoro dipendente, sia instaurati che instaurandi, la cui sede di lavoro sia collocata in una regione del Mezzogiorno.

La Sicilia si pone al terzo posto tra le regioni del Sud che ne beneficiano, superata solo dalla Campania, con 96.509 contratti, e dalla Puglia, con 73.664 contratti. Queste tre regioni messe insieme rappresentano il 73% del totale degli incentivi richiesti, che arrivano a 329.835. Per genere, l’Isola si allinea con il resto del Sud Italia, per cui circa 2/3 degli assunti sono di sesso maschile.

Molto meno rilevanti i dati relativi all’apprendistato, esonero giovani e incentivo donne. Le assunzioni con contratto di apprendistato nei primi tre mesi del 2023 in Sicilia sono state 4.760, numeri molto bassi se si confrontano con le teste di serie, come la Lombardia, dove sono stati firmati 23.328 contratti, o il Veneto, che arriva a 14.736. Per macroarea, è l’intero Sud a segnare i numeri minori, meno di un terzo rispetto alle regioni del Nord.

L’apprendistato molto meno utilizzato

L’apprendistato è un inquadramento contrattuale rivolto ai giovani tra i 15 e i 29 anni, con il quale l’azienda s’impegna ad addestrare l’apprendista, attraverso fasi d’insegnamento pratico e tecnico-professionale tali da consentirgli di acquisire una qualifica professionale. Il contratto di apprendistato prevede sia agevolazioni di natura contributiva, con una riduzione dell’aliquota all’11,31%, che incentivi retributivi e fiscali.

La durata del contratto di apprendistato, variabile a seconda della tipologia, va da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 5 anni (nel caso di apprendistato professionalizzante nell’artigianato).

Anche “esonero giovani” non ha avuto particolare fortuna in Sicilia

Si tratta dell’esonero contributivo totale per un massimo di 36 mesi in favore di datori di lavoro privati che effettuino assunzioni/trasformazioni di giovani con contratto di lavoro a tempo indeterminato con età inferiore ai 36 anni e che nel corso dell’intera vita lavorativa, non siano mai stati titolari di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato. In Sicilia ne hanno beneficiato tra gennaio e marzo appena 315 giovani, su un totale nazionale di 12.584 contratti. Anche in questo caso, il Sud e le Isole fanno da fanalino di coda, con il Nord che utilizza l’incentivo in una misura 6 volte superiore.

“Incentivo donne” per favorire l’assunzione di donne di qualsiasi età

Con “incentivo donne” si trova un maggiore equilibrio nella penisola: in Sicilia sono state 1.216 le donne assunte con questa agevolazione nel primo trimestre 2023, portando la regione al sesto posto della classifica nazionale, su un totale di 17 mila incentivi riconosciuti. Per macroarea, solo il Centro zoppica, mentre Nord e Sud sono praticamente allineate, con circa 7 mila richieste ognuna.

Si tratta di una agevolazione contributiva introdotta dalla Legge 92/2012, poi modificata dalla legge 178/2020, che prevede l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, nella misura del 100%, per le assunzioni di donne di qualunque età, prive di impiego da almeno ventiquattro mesi ovvero prive di impiego da almeno sei mesi e appartenenti a particolari aree.

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