Secondo le stime del Documento di economia e finanza (Def) il PIL crescerà dell'+1,2% nel 2025, quindi in calo rispetto all'+1,4% della Nadef dello scorso settembre
In queste ore, è stato approvato dal consiglio dei ministri il Documento di economia e finanza (DEF). Come spiegato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il nuovo DEF “sarà presentato anche prima della data del 20 di settembre”. Tra gli altri temi toccati dal ministro, anche quello del Superbonus: “E’ risultato essere devastante per i conti pubblici, ma non servirà la manovra correttiva”.
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Def, le stime sul PIL tra il 2025 e il 2027
Secondo le stime del Documento di economia e finanza (Def) il PIL crescerà dell’+1,2% nel 2025, quindi in calo rispetto all’+1,4% della Nadef dello scorso settembre. Nel 2026 rallentamento previsto al +1,1%, mentre nel 2027 la crescita è stimata al +0,9%.
Per quanto riguarda il rapporto deficit/PIL, questo è stimato al 3,7% per il 2025, dunque una leggere crescita rispetto a quanto indicato nella Nadef (3,6%). Nel 2026 tasso al 3,00%, per poi arrivare nel 2027 con il 2,2% secondo le prime stime previste. Il debito atteso è pari al 138,9% del PIL nel 2025, 139,8% nel 2026 e in lieve calo al 2027.
Def, Giorgetti: “Preoccupati ma resilienti rispetto all’Europa”
Intervenuto in conferenza stampa, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha illustrato il DEF e toccato diversi temi, come quello del Superbonus. “Gli elementi di preoccupazione rimangono, ma l’economia italiana si è dimostrata più resiliente di altre in Europa. E’ aumentato molto l’export e questo ci conforta, ci sono segnali sul fatto che la locomotiva tedesca ha ricominciata a ingranare. Bisogna essere ottimisti, ma il quadro generale induce al realismo e alla prudenza”.
Riferendosi al debito pubblico in risalita previsto dal Def, Giorgetti spiega come “è pesantemente condizionato dai riflessi per cassa del Superbonus nei prossimi anni e comincerebbe a scendere successivamente al 2026″. Poi, ancora Giorgetti: “Al ministero stiamo pensando come andare ulteriormente a lavorare su tagli di spesa ai ministeri. Onestamente non ci aspettavamo il disastro del Superbonus e questo complica il quadro ma l’obiettivo è andare a confermare il taglio della decontribuzione. L’andamento della decontribuzione in qualche modo ci conforta sotto questo aspetto”.