Oggi la giornata europea del disturbo depressivo. Sondaggio Eurodap: “Supportare i malati in ricerca di cure e informazioni”
ROMA – Umore a terra, frustrazione, perdita di interesse e scarsa autostima. Sono solo alcuni dei campanelli d’allarme della depressione, disturbo sempre più frequente, ma ancora poco conosciuto e trascurato. Da un sondaggio promosso dall’Eurodap (Associazione Europea per il Disturbo da Attacchi di Panico) in occasione della Giornata Europea della Depressione, che si celebra oggi, è infatti emerso che il 76% dei partecipanti crede di saper riconoscere sintomi depressivi, ma il 45% di questi, a contatto con persone con un disagio psicologico, ammette di non essersene accorto. L’81% ritiene che la depressione sia di difficile accettazione e che in alcuni casi è addirittura auspicabile evitare di manifestare una difficoltà.
“È evidente un’incapacità di riconoscere i segnali della depressione, che purtroppo spesso vengono identificati quando è troppo tardi, quando la persona è arrivata ormai ad uno stadio più gravoso in cui è impossibile continuare a nascondere i sintomi – spiega Eleonora Iacobelli, psicoterapeuta, presidente Eurodap e Direttore scientifico di Bioequilibrium – Questo, inevitabilmente, porta a trascurare i campanelli d’allarme che invece bisognerebbe affrontare. “Riuscire a mantenere un buon equilibrio psico-fisico è fondamentale per la nostra salute e la pandemia, con le numerose limitazioni imposte, non ha aiutato sul piano psicologico – prosegue l’esperta – I dati dell’Oms destano particolare preoccupazione, poiché parlano di un aumento esponenziale di sintomatologie ansiose o depressive legate al Covid-19.
Ecco allora come comportarsi in caso di sospetta depressione in persone vicine:
1) Riconoscete i sintomi: è fondamentale notare e non sottovalutare cambiamenti significativi nelle abitudini di sonno, nell’alimentazione o nel comportamento, poiché possono essere campanelli d’allarme di un problema più grave. Infatti, qualora sia un esordio di una malattia, prima s’interviene, migliore sarà la prognosi;
2) Documentarsi sulla malattia e sulle eventuali cure: chi soffre di un disturbo mentale generalmente ha resistenze ad informarsi rispetto al proprio problema, dunque è bene che siano i familiari ad incentivare un comportamento attivo e a supportare il soggetto nella ricerca d’informazioni e di un professionista a cui rivolgersi. L’atteggiamento deve essere propositivo, mai invasivo o impositivo;
3) Evitare i sensi di colpa: un disturbo mentale può avere varie cause e con ogni probabilità è dovuto a una concomitanza di esse, quindi sarebbe meglio usare le proprie energie per provvedere ad aiutare e incoraggiare;
4) Non trascurate gli altri familiari né se stessi: quando l’attenzione della famiglia è concentrata esclusivamente sul soggetto che manifesta un problema, gli altri membri corrono il rischio di venire trascurati. è indispensabile anche non trascurare i propri bisogni e necessità.