“Di doman non c’è certezza” - QdS

“Di doman non c’è certezza”

Pino Grimaldi

“Di doman non c’è certezza”

sabato 29 Agosto 2020

Se così scriveva nel 1490 Lorenzo dei Medici nella sua “Canzone di Bacco” figurarsi oggi! Tempo in cui, giusto a parlar di scuole, a prescindere da quando, dove e come esse riapriranno, a pochi giorni dall’inizio del cosiddetto anno scolastico (da Giolitti a Mussolini e De Gasperi dal 1 Ottobre al 30 Giugno) nessuno, concretamente, sa cosa accadrà e come gestire l’accadibile.

Per carità, con tutto il da fare – e la paura da matti da pandemia! – potrebbe dire qualcuno ci si deve anche occupare dei ragazzi che così non marineranno la scuola perché non aperta! Ed infatti il Primo Ministro (Giuseppi, pensaci tu!) visto il volgersi (avvolgersi?) delle cose ha detto: prendo io in mano il problema. E qui casca l’asino.

La scuola è una cosa seria e tutti noi che abbiamo sofferto e gioito sui banchi lo sappiamo bene. Ma lo dimentichiamo quando abbiamo la responsabilità di farla funzionare. Ora l’editto è stato partorito. Le scuole riaprono: comincia Bolzano il 7 Settembre ed ultima la Puglia il 24. Bene, è già qualcosa. Otto milioni di banchi monoposto ordinati ed… in arrivo. Va bene, solito ritardo italico. Ed il resto? “Be’ quello si sta studiando. Tanto in mezzo vi sono le elezioni (20 -21) per il taglio dei Parlamentari, rinnovo delle amministrazioni in 7 Regioni, 1000 Comuni a rinnovare le proprie, tutte cose non rimandabili come sta avvenendo in America dove una si è già svolta e l’altra è a finire – le due Convention per la nomination dei candidati presidente – ed il 3 Novembre si voterà come sempre: il virus non ferma la politica!” Sintesi di conversazione con uomo politico italiano impegnato i cui elettori, penso, maledicono Basaglia che indusse nel 1978 a chiudere (ahimè!) i manicomi: ché altrimenti…

Nessuno ha immaginato cosa accadrà quando un ragazzo/a esce di casa per andare a scuola. L’itinerario, i mezzi da prendere, l’ora di entrata, in quale classe, per quante ore, l’ora di uscita, come raggiungere la sua magione. Ma di certo c’è che deve avere la maschera, non avere febbre, stare sempre ad un metro di distanza da tutti e lavarsi o disinfettarsi le mani ininterrottamente. Stesso dicasi per signori maestri, professori, bidelli e similari.

Dispiace perché il Ministro – sostantivo di genere maschile – è gentile, piacevole, giovane (38) signora Siracusana con ben due lauree: storia e filosofia e poi legge. Vincitrice di concorso a cattedra che, a prescindere che stia nel M5S, farebbe piacere vederle fare “bella figura” emulando un grande Siciliano Giovanni Gentile (Castelvetrano) che sedette sulla stessa sedia (ora poltrona) e che diede lustro all’Italia.

In tutti gli altri Paesi le scuole sono già aperte od in fieri. Anche durante la “spagnola” non furono chiuse, né durante le varie guerre. Scuole ed Ospedali sono dimensioni che pur di farle esistere ed operare sono state e sono anche “da campo”. La vita e fisica e cultuale non può avere break. Quando ciò avviene è la fine, la morte. E neanche Giuseppi può, con prodigio, far risorgere. Sta ancora studiando per “santo subito”.

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