Donato fonometro al Garibaldi-Nesima, ridurrà i rumori molesti in neonatologia - QdS

Donato fonometro al Garibaldi-Nesima, ridurrà i rumori molesti in neonatologia

Donato fonometro al Garibaldi-Nesima, ridurrà i rumori molesti in neonatologia

giovedì 11 Giugno 2020

Il dono della associazione “Bambini in crescita” migliorerà il comfort dei piccoli pazienti

CATANIA – Alla presenza del direttore generale dell’Arnas Garibaldi, Fabrizio De Nicola, e del direttore dell’U.O. di Neonatologia, Gabriella Tina, il presidente dell’associazione onlus “Bambini in crescita”, Michele Tuttobene, ha donato un Fonometro qualificato per monitorare e visualizzare i livelli del rumore di sottofondo all’interno del reparto, al fine di favorire un ambiente confortevole per i piccoli neonati.

“Se non eccessivo – ha detto Tina – il rumore non è affatto negativo per i neonati, anzi potrebbe anche persino avere un effetto benefico. Appare opportuno, quindi, controllarne la misura. L’uso del Fonometro, quindi, si inserisce bene nell’obiettivo di migliorare il comfort del piccolo paziente, fornendo un’informazione luminosa precisa consistente in una luce verde per i livelli accettabili di rumore e in una luce gialla e rossa per quelle intensità potenzialmente dannose”.

Nell’utero, a partire dalla 22° settimana di gravidanza, il feto è in grado di sentire rumori come il flusso sanguigno, il respiro, l’attività intestinale e i suoni ambientali, come la musica, che possono arrivare fino a 85 dB. Inoltre, i suoni ad alta frequenza (>200Hz), giungono ovattati attraverso la parte addominale della madre. Man mano che il feto cresce, sviluppa la capacità di riconoscere i suoni ad alta frequenza e si adatta alle modifiche.

La prematurità non solo interrompe questo graduale adattamento ai rumori, ma espone il neonato a tutta una serie di stimoli sonori eccessivi, come ad esempio quelli provenienti da oggetti di metallo sulla termoculla, dalla voce degli operatori o dagli allarmi di apparecchiature, che possono comportare un aumento della Pressione arteriosa e della frequenza cardiaca o respiratoria, una riduzione della saturazione di ossigeno o una interruzione del sonno.

“Con questo gesto – ha continuato De Nicola – l’associazione Bambini in crescita ha dimostrato ancora una volta la particolare sensibilità verso i piccoli guerrieri ricoverati in Neonatologia e in Terapia intensiva neonatale. Non possiamo che essere felici per la grande solidarietà dimostrata dal territorio nei confronti del nostro ospedale, ogni giorno sempre più pregnante”.

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