Alla fine l'alleanza tra M5S e PD si è frantumata realmente, con lo strappo di queste ore del leader pentastellato Giuseppe Conte. Numerose le reazioni, in primis quella di Caterina Chinnici
Tanto tuonò che piovve. Nessun riferimento, in questo caso, alle condizioni meteorologiche di queste ore in Sicilia, contraddistinte dal ritorno del maltempo.
A scatenarsi, invece, è stato il fragore comportato dalla rottura (anche in Sicilia) del Movimento 5 Stelle con gli ormai ex alleati del Partito Democratico. Casus belli la discussione emersa in coalizione sul tema dei cosiddetti “impresentabili” da inserire nelle liste.
L’annuncio di Conte: “M5S in Sicilia correrà da solo”
L’annuncio della separazione del leader pentastellato Giuseppe Conte è arrivato dopo l’ora di pranzo, temporalmente in linea con la scadenza dell’ultimatum lanciato dai Dem ai grillini per mantenere in vita o meno la coalizione progressista.
“In Sicilia il Movimento 5 Stelle correrà da solo” alla prossime elezioni Regionali. La risposta dell’ex premier è stata chiara, senza indugio alcuno.
Poco dopo, poi, la comunicazione dell’investitura del capogruppo all’Ars dei grillini Nuccio Di Paola come candidato a Palazzo d’Orléans.
Rabbia e delusione Dem
Una mossa che ha mandato su tutte le furie il segretario regionale del PD, Anthony Barbagallo, il quale ha accusato il M5S di “tradimento” nei confronti dei siciliani che avevano dato credito al progetto del campo progressista.
A esprimersi a caldo sulla rottura definitiva nell’Isola tra M5S e PD è stata anche Caterina Chinnici, il nome scelto dagli elettori in occasione delle recenti Primarie di luglio.
“Attraverso le primarie mi era stata affidata la guida di una coalizione che non esiste più“, ha fatto notare, con evidente amarezza, l’eurodeputata siciliana. “Tanta rispettosa e paziente attesa per ritrovarsi ora in uno scenario stravolto che di fatto azzera tutto e impone nuove riflessioni nel pochissimo tempo rimasto”, ha aggiunto.
Fava: “Conte aveva già deciso di rompere”
Delusione per la decisione maturata in seno al M5S anche da parte di Claudio Fava, leader di Centopassi e candidato alle recenti primarie progressiste.
Come nella favola del lupo e dell’agnello – dichiara Fava parlando di Giuseppe Conte – ha continuato ad alzare la posta cercando un pretesto per rompere: prima il programma, poi gli assessorati, poi il listino… Conte aveva deciso di uscire dalla coalizione nel momento stesso in cui ha scelto di candidarsi a Palermo.
“Non ha avuto l’onestà politica e umana di dirlo. Ma almeno adesso faccia a meno di arrampicarsi su altri improbabili pretesti”, ha aggiunto.
Miccichè: “Coalizione difficile senza visione comune”
A esultare subito dopo la fine della problematica alleanza progressista è invece Forza Italia, con il coordinatore regionale Gianfranco Miccichè: “Ora che Pd e Movimento 5 Stelle sono separati sono convinto che la vittoria sarà abbastanza facile. Sono comunque convinto che avremmo vinto a prescindere”.
Il presidente dell’Ars ha poi sottolineato che “questa spaccatura rende ancora più evidente come il concetto di coalizione faccia acqua da tutte le parti quando non c’è una visione comune”.