Emergenza idrica, fondi per sette Comuni dell’Ati Trapani - QdS

Emergenza idrica, fondi per sette Comuni dell’Ati Trapani

Emergenza idrica, fondi per sette Comuni dell’Ati Trapani

sabato 29 Giugno 2024

L’Assemblea, che ha subìto un commissariamento dalla Regione, sta provando ad affrontare la crisi: “Ci saranno circa 150 litri di acqua al secondo in più che potranno intregare le risorse”

TRAPANI – I sindaci hanno cincischiato, hanno pure litigato, con il risultato di rimanere al palo. La Regione è intervenuta e ha commissariato. Di mezzo c’è l’acqua. C’è l’Assemblea territoriale idrica della provincia di Trapani. L’Ati che litigava e che non riusciva a decidere tra le tre opzioni a disposizione – gestione pubblica, privata, oppure mista – è passata di mano. Dal presidente ed ex sindaco di Castellammare del Golfo Nicola Rizzo, all’attuale primo cittadino di Calatafimi-Segesta Francesco Gruppuso.

I due si sono “beccati” dopo il passaggio di consegne ma si tratta – ci sta – di acqua passata. Il nuovo corso Ati ha provato ad accelerare perché senza gestore unico si può fare davvero poco. I Comuni non hanno fondi, non hanno personale e c’è comunque una legge da rispettare che affida il governo del sistema idrico integrato alle Ati. C’è poco da dire, bisogna soltanto definire le procedure e mettersi in regola con tempi e norme, anche perché il commissariamento regionale potrebbe essere soltanto una tappa verso quello nazionale e sarebbero dolori per i territori, perché in gioco non c’è soltanto la distribuzione dell’acqua, ci sono pure, soprattutto, le tariffe ed i costi per tenere in piedi un servizio essenziale ma costoso.

Ati Trapani, c’è il commissariamento regionale da superare

Questioni fondamentali che vanno affrontate sul campo e senza criteri ragionieristici. Da qui la mossa dell’Ati sul caso gestione. I Comuni, gli stessi che litigavano, ma con qualche nuovo sindaco, viste le elezioni che si sono svolte in corso d’opera, hanno – c’è chi continua a lasciare spazio al condizionale e quindi avrebbero – scelto la soluzione mista, pubblica e privata. Consente di essere presenti nella governance e nello stesso tempo dà la possibilità al privato specializzato nel settore di sviluppare un sistema efficiente. Ma c’è il commissariamento regionale da superare. Commissariamento che era stato posto anche per la definizione dei bilanci. Il Consiglio d’amministrazione dell’Ati ha così deciso di fare un passo avanti. Ha infatti inoltrato alla Regione la richiesta di mettere fine al commissariamento “che ha portato al nulla di fatto per determinare la tipologia di forma di gestione ed il bando di gara per individuare il soggetto gestore unico”, si legge in una nota.

L’Ati non vuole rimanere imbrigliata nelle maglie della burocrazia regionale e prova a saltare il fosso assumendosi la responsabilità di portare a termine questa scelta strategica. Senza gestore unico non c’è sistema idrico integrato e senza sistema idrico integrato non potrà mai esserci un nuovo corso nell’approvvigionamento idrico, perché non sarà possibile investire nelle reti idriche e nei progetti per trovare nuove fonti. E siccome l’Ati vuole fare davvero sul serio ha anche deciso di assumere, con un avviso pubblico, un direttore generale, “figura imprescindibile, prevista dallo statuto che questo organo non ha mai avuto”, ha sottolineato il presidente Gruppuso. In attesa di sapere come andrà a finire l’Ati trapanese ha fatto la sua parte per affrontare l’emergenza idrica che sta lasciando a secco l’intera Isola. I suoi Comuni hanno ottenuto un finanziamento complessivo di 1.377.800 euro per intervenire su pozzi e fonti idriche. La siccità picchia duro. “Ci saranno – sottolinea la nota dell’Ati – circa 150 litri d’acqua al secondo in più che potranno integrare le risorse comunali e di Sicilacque”.

Evitare una stagione estiva infernale

Una vera e propria terapia d’urto per evitare una stagione estiva infernale. Sette i Comuni che potranno darsi da fare per potenziare gli impianti di sollevamento ed i pozzi, sia quelli attivi che gli altri che possono essere riattivati. Alcamo avrà a disposizione 293.000 euro. Calatafimi-Segesta ha progettato due interventi, uno da 19.400 euro, il secondo da 64.100 euro. Il finanziamento per Castellammare del Golfo è di 114.300 euro, di 77.400 euro per Castelvetrano. Sale a 270.000 euro per il Comune di Salemi. Altri 150.000 euro per San Vito Lo Capo. Trapani potrà rimettere in sesto alcuni pozzi di contrada Bresciana. Previsti tre finanziamenti: 196.500 euro; 130.000 euro e 63.000 euro.

La siccità sta facendo notevoli danni

I pozzi di Bresciana sono il motore dell’approvvigionamento idrico cittadino ma interessano anche il nuovo Comune di Misiliscemi e le Egadi, oltre a strutture strategiche come l’Ospedale e l’aeroporto. Siccità che sta facendo notevoli danni, come sottolinea il segretario della Cna trapanese Francesco Cicala: “La mancanza di acqua sull’Isola ha bruciato quasi 33 mila posti di lavoro nei campi ma a soffrire non sono soltanto l’agricoltura e la zootecnia. Anche il settore turistico alberghiero è in difficoltà e registra la cancellazione di numerose prenotazioni da parte di turisti, che non confermano per paura di trovarsi in strutture prive di acqua”. C’è però chi tenta di andare controcorrente e di esorcizzare l’emergenza. Il sindaco di Castellammare del Golfo Giuseppe Fausto, che amministra un Comune a forte vocazione turistica, ha deciso di alzare la voce: “Basta parlare di siccità! Nessuno meglio dei siciliani gestisce i periodi di emergenza. Una imponente task force è stata istituita dal Presidente Schifani che sta affrontando l’emergenza in modo impeccabile, grazie alle risorse rese disponibili dal governo nazionale. Non possiamo permetterci che queste informazioni preoccupanti, un po’ come accadde l’anno scorso con l’emergenza incendi, impauriscano i nostri ospiti senza motivo”. L’appello di Fausto è diretto: “Venite in Sicilia. Perché noi siciliani, i problemi li affrontiamo, li risolviamo e li trasformiamo in opportunità. Vi aspettiamo, non ve ne pentirete!”.

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