Emergenza rifiuti senza fine nel territorio ibleo, cresce la rabbia dei cittadini - QdS

Emergenza rifiuti senza fine nel territorio ibleo, cresce la rabbia dei cittadini

Zaccaria Stefania

Emergenza rifiuti senza fine nel territorio ibleo, cresce la rabbia dei cittadini

Stefania Zaccaria  |
giovedì 25 Agosto 2022

I centri più popolosi come Ragusa, Modica e Scicli sono invasi dalla spazzatura: un pessimo biglietto da visita per i tanti turisti che vengono a trascorrere le vacanze estive nel territorio ibleo

RAGUSA – Quando si torna in Sicilia dopo una vacanza al nord Italia, non si può far altro che pensare a quanta differenza di stili e costumi ci siano sotto diversi punti di vista. Non servono a nulla le bellezze architettoniche e quelle culinarie, quando si passa davanti ai cumuli di rifiuti sparsi ormai dovunque. In questo caso, è la rabbia a prendere il sopravvento. Ma come si è potuto ridurre in questa maniera una regione bella come la Sicilia?

Nella provincia di Ragusa, in particolare, non si era mai assistiti a questo scempio. I centri maggiori, quelli che attirano a se più turisti, come Ragusa, Modica e Scicli, sono invasi dalla spazzatura. È inutile toglierla dalle vie che servono per raggiungere i centri storici o da alcune frazioni rivierasche: quando i turisti attraversano il territorio, si accorgono comunque di tutto quello che abbiamo combinato. Abbiamo sempre avuto qualche problema nella gestione dei rifiuti, da tempi immemori insomma, è risaputo, ma con cumuli di rifiuti che vanno avanti per decine e decine di metri ai bordi delle strade, no, non era mai successo.

Non è più un’emergenza perché va avanti da mesi e il fatto che sia successo proprio in estate, non fa che rendere tutto più complicato. Sia per i turisti, perché questa è di fatto una delle peggiori pubblicità che possiamo fare al territorio, sia per la salubrità delle città, perché sono aumentati a dismisura gli insetti, i roditori e tutti gli animali del caso, per non parlare poi dei cattivi odori che si respirano quando si passa davanti a queste cattedrali di immondizia.

Se dal Trentino e dalla perfezione quasi tedesca si sbarca in Sicilia, il primo sentimento che si prova è vergogna. E ci si chiede perché qualcosa qui non funziona come dovrebbe. I cittadini non differenziano bene – ed è inutile anche giovarsi di premi e riconoscimenti perché tanto i non risultati poi si vedono – ma ci si dovrebbe interrogare anche ai piani alti perché nel meccanismo qualche ingranaggio è più che inceppato.

A Modica sono più che altro le periferie ad essere invase, a Ragusa anche Ibla non è più la perla barocca di un tempo. “Soprattutto dal punto di vista sanitario – hanno riferito dal comitato spontaneo di residenti Comibleo – i disagi sono raddoppiati e, quindi, si rende necessario trovare in maniera urgente delle contromisure. In piazza della Repubblica, ad esempio, proprio di fronte alla chiesa del Purgatorio, accanto ai mastelli regolarmente collocati, ci sono sacchi di spazzatura abbandonati che diventano ricettacolo per gli animali randagi oltre che per gli insetti. E con le alte temperature di questi ultimi giorni, si ha chiaramente la percezione dei problemi che tutto questo può comportare”.

Dopo due anni di pandemia, quello di cui il territorio aveva bisogno non era di certo questo bel biglietto da visita: i turisti parlano, scrivono, riportano ed è inutile che si parli poi di strategie per il turismo se non si riescono a garantire neanche i minimi servizi da Paese civile.

Stefania Zaccaria

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