Medici di pronto soccorso: eroi contro il Covid adesso senza lavoro

“Eravamo gli eroi del Covid, ora siamo senza lavoro”: la rabbia di 15 medici

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“Eravamo gli eroi del Covid, ora siamo senza lavoro”: la rabbia di 15 medici

Sonia Sabatino  |
giovedì 02 Marzo 2023

Hanno lavorato all'interno del Pronto Soccorso anche nei giorni più diri della pandemia. ieri la triste sorpresa: per loro non c'è più spazio

Sono 15 i medici con contratto Co.co.co a cui non è stato rinnovato il contratto dall’Asp di Palermo, che in queste ore stanno protestando perché sono rimasti senza lavoro da un giorno all’altro: “Da oggi decado io, insieme a tanti altri colleghi, dal mio incarico per la mancanza del rinnovo del contratto Covid. Da medico di Pronto soccorso che dall’inizio della pandemia ha indossato la tuta protettiva non chiedo di avere garanzia di continuità contrattuale ma credo che come me tanti in questi anni si sono esposti in prima linea e meritano almeno di essere ascoltati con la massima urgenza” ha dichiarato Francesco Scorza, medico Emergenza Covid che ha lavorato presso il presidio di Partinico.

Cosa è successo?

Francesco Scorza
Francesco Scorza

“Soltanto due di noi sono stati prorogati perché hanno la specializzazione, io invece ho il titolo per lavorare al 118 e, quindi, posso lavorare al Pronto Soccorso, ma non la specializzazione – precisa ancora il dottore Scorza – Ci avevano detto che ci avrebbero fatto fare un percorso formativo di stabilizzazione e invece nulla, però alle Usca il contratto è stato prorogato. Noi abbiamo lavorato per gli ultimi dei anni e mezzo dentro il pronto soccorso, abbiamo iniziato a settembre del 2020, finora hanno fatto sempre il rinnovo, stavolta ci siamo ritrovati senza lavoro dalla sera alla mattina, in un posto in cui c’è una carenza di organico mostruosa”.

Sistema a favore della sanità privata

“La mia è una protesta per il rispetto e la dignità di chi lavora – aggiunge ancora il giovane medico -. Resto sorpreso dalla mancanza di programmazione di una sanità pubblica che non è all’altezza dei bisogni della gente e delle professionalità da sostenere. Quale medico di pronto soccorso posso confermare che il sistema va cambiato con estrema urgenza o si perderà il controllo sempre più a favore di una sanità privata. Imbarazzante notare la diseguaglianza di trattamento usato tra le Asp dopo le indicazioni nazionali del mille proroghe. Chiedo un immediato confronto tra professionisti delle aree di Emergenza in un tavolo assessoriale di programmazione, dalla prossima settimana protesterò, indossando la tuta protettiva, davanti alla Presidenza della Regione, in occasione della prima seduta di giunta, e successivamente davanti alla sede dell’Ars, fino a quando non sarò ascoltato. Chiedo a tutti i colleghi di unirsi a questa protesta, così come lo siamo stati durante la fase più dura della pandemia”.

L’Asp di Palermo segue sempre la stessa linea

L’Asp di Palermo ha precisato che il problema della mancata specializzazione non è un dettaglio, infatti, a differenza dell’ingegnere, ad esempio, che può essere assunto con la sola laurea, ed è un settimo livello, i medici nella sanità pubblica vengono assunti come dirigenti e devono avere la laurea e la specializzazione. Tutti medici e i sanitari sono stati prorogati dall’Asp di Palermo fino al 31 marzo del 2023, nel frattempo l’azienda si organizzerà per espletare un concorso pubblico finalizzato alla stabilizzazione del personale, ma ad una procedura concorsuale non si può accedere senza specializzazione, qui può intervenire soltanto il governo nazionale.

La risposta dell’Asp agli amministrativi esclusi

La mancata stabilizzazione dei tecnici e degli amministrativi è spiegata, invece, dal commissario straordinario Daniela Faraoni, nella delibera emanata ieri in cui scrive che: “l’Asp di Palermo in questi due anni ha stabilizzato 647 contrattisti ex LSU coadiutori amministrativi, con la legge Madia” ciò significa che l’Asp ha dato priorità di assunzione ai precari interni che avessero raggiunto i 36 mesi di servizio all’interno delle strutture sanitarie pubbliche e non può stabilizzare nessun amministrativo perché in pratica è stracolma. Alla base poi per informatici e amministrativi c’è un vizio di procedura, cioè quello di essere entrati per lo più con click day, senza aver superato un concorso, ma nella pubblica amministrazione per legge si entra soltanto con selezione pubblica.

La visione del sindacato Fials

“Mi stupisce il fatto che non venga rinnovato il contratto a dei medici che comunque hanno una specializzazione nell’area di emergenza, anche se non hanno una specializzazione propriamente detta, ma hanno espletato una procedura pubblica e lavorano da più di due anni all’interno dell’area di emergenza-urgenza (in piena emergenza Covid) in cui c’è carenza cronica di personale – chiarisce Giuseppe Forte, commissario straordinario della Fials Sicilia – Oggi all’ospedale di Partinico in pianta organica dovrebbero essere 16 i medici di pronto Soccorso, senza di loro adesso saranno 4. Noi stigmatizziamo questo comportamento da parte dell’azienda che non ha prorogato i contratti in attesa di trovare una soluzione idonea al caso specifico e ciò sta portando al collasso l’area di emergenza di Partinico, ma anche di altre realtà ospedaliere cittadine”.  

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