Angela Grignano, la ballerina di Trapani ferita in Rue de Trévise, lancia un appello dal suo profilo Instagram, contro chi occupa il posto auto riservato.
Qualcuno alza le spalle e sposta l’auto. Qualcun altro, ancora, senza alcuna remora, addirittura infastidito, sembra quasi non capire il disagio che provoca a chi ha già una battaglia personale da combattere. L’occupazione del posto dei disabili da parte di chi non ne ha diritto è uno dei malcostumi più odiosi e che in Sicilia sembra non conoscere limiti: ambulanti, motorini, genitori in attesa dei figli. Troppo spesso, il posto riservato a chi non cammina o lo fa con difficoltà, è occupato abusivamente da persone che, evidentemente, non si rendono conto del disagio che provocano.
L’appello di Angela sui social
Ed è a loro che si rivolge Angela Grignano, la ballerina di Trapani ferita tre anni fa nell’esplosione di Parigi di Rue de Trévise e che, da allora, combatte la sua personale battaglia per salvare la caviglia. Questo non le impedisce, però, di lottare anche per gli altri, per tutti i disabili: dal suo profilo Instagram lancia l’appello contro chi, senza pensare alle conseguenze, occupa il posto auto riservato. Per poco tempo, solo con una ruota: chiunque non pensi alle conseguenze della propria leggerezza. “Tante volte, quando chiedo di liberare il posto, mi rispondono “basta chiedere” – ci racconta. Ma io non devo chiedere niente perché il posto è mio. Se qualcuno vuole il mio posto, si prenda la mia disabilità, Io la cedo volentieri”.
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La denuncia su Instagram
Angela ha pubblicato numerose storie sul suo profilo. L’appello lo lancia per Trapani, come lei stessa ci spiega, ma il respiro è universale. “Non occupate i posti dei disabili, li rendete ancora più disabili – afferma, spiegando che significa per chi non cammina, per chi è costretto su una sedia a rotelle, trovare il parcheggio occupato. “Chi non ha una disabilità spesso non ci fa attenzione – spiega: eppure, un gesto così semplice per qualcuno significa tantissimo”.
In Sicilia poca sensibilità al tema
A Parigi c’è più sensibilità, “mentre in Sicilia a Palermo Catania e nella mia Trapani capita troppo spesso”, prosegue. Io capisco la frenesia, l’assistenza di parcheggio, la fretta, ma davvero ci vuole poco per rispettare la condizione dei disabili. Parlo a nome di tutti gli invalidi, non importa il grado, è una questione di diritti ma soprattutto di umanità e sensibilità”.
Una ‘leggerezza’ che complica la vita
Una mancanza di sensibilità che spesso peggiora una condizione già difficile. “Tante volte non si immagina neanche che un disabile possa essere autonomo – contina Angela. Si pensa sempre che debba essere aiutato da qualcuno eppure non è così. Ci sono tanti disabili che tentano con difficoltà di fare una vita normale ed essere assolutamente autonomi. Occuparne il posto auto anche solo parzialmente equivale a farli tornare indietro. Questi atteggiamenti ci impediscono di essere autonomi”. Imparare a riconoscere la disabilità per poter rispettare chi è disabile, è la strada che traccia Angela: “Per favore – tuona – evitate di complicarci la vita anche voi. Per quanto sorridiamo, andiamo avanti e non ci fermiamo davanti a niente, vi posso garantire che la nostra vita è complicata”.
L’appello alle “Città sensibili”
“Spero vivamente che in ogni città si inizi a progettare una buona e corretta educazione stradale, civica e che soprattutto nelle scuole, tramite anche professori coscienziosi, vengano discussi temi come questo – conclude – così da far riflettere tutti i ragazzi sui vari problemi che ci sono all’interno delle società e in modo da sviluppare un senso civico differente”.