Fermata Marivaux, l’importanza di mettersi nei panni degli altri - QdS

Fermata Marivaux, l’importanza di mettersi nei panni degli altri

Patrizia Penna

Fermata Marivaux, l’importanza di mettersi nei panni degli altri

giovedì 15 Giugno 2023

A Catania fino a domenica al Teatro Sala Futura lo spettacolo di Angelo Campolo

CATANIA – Arriva a Catania “Fermata Marivaux” di Angelo Campolo con Lucia Portale, Federico Fiorenza e i ragazzi del progetto “L’isola dei miracoli segreti”. Scene e costumi di Giulia Drogo, assistente Antonio Previti.

Da oggi a domenica (ore 20.45 per tutte le repliche) il Teatro Sala Futura di Via Macallè ospiterà la produzione del Teatro Stabile di Catania in collaborazione con Daf Project. Questo progetto si svolge nell’ambito del protocollo d’intesa siglato tra il Teatro Stabile di Catania, il Tribunale per i minorenni, la Procura della Repubblica, il Comune di Catania e l’Ufficio di Servizio Sociale per i minori.

Assumere il punto di vista degli altri può cambiare le nostre vite. I protagonisti della storia sono due adolescenti, Michele e Marina, che in una notte compiono un viaggio nel tempo attraverso il sottosuolo misterioso della città etnea, accompagnati da un mentore d’eccezione di nome Marivaux. Ogni fermata corrisponde ad un visione sulle loro vite, passate e future. Un gioco che riunisce luci e ombre, vittorie e sconfitte, giustizia e riscatto, aprendo lo spazio del possibile in percorsi di vita all’apparenza già segnati.

Angelo Campolo, attore, regista e “anima” dello spettacolo

Come nasce il progetto e con quali finalità?
“Il progetto ‘Fermata Marivaux’ nasce come parte del progetto L’isola dei miracoli segreti, che è stato avviato attraverso un protocollo d’intesa tra diverse istituzioni, tra cui il Teatro Stabile di Catania, che produce lo spettacolo, il Tribunale per i minorenni, la Procura della Repubblica, il Comune di Catania e l’Ufficio di Servizio Sociale per i minori, in collaborazione con la la nostra compagnia Daf Project. L’obiettivo principale del progetto è quello di offrire a tanti ragazzi la possibilità di sperimentare il valore trasformativo dell’esperienza teatrale in termini di relazione umana e nuove conoscenze sul piano culturale ed emotivo”.

Quale percorso di crescita e di consapevolezza fanno i due protagonisti dello spettacolo?
“I protagonisti della storia che ho scritto, desunta da tante esperienze di vita vissuta mescolata a storie di fantasia, compiono un viaggio nel tempo attraverso il sottosuolo di Catania, accompagnati da un mentore di nome Marivaux, ispirato proprio al grande scrittore francese, autore di tante parabole morali. Durante questo viaggio, ogni fermata rappresenta una visione diversa delle loro vite, passate e future. Attraverso questa esperienza, i protagonisti affrontano un percorso di crescita e consapevolezza. Vengono messi in discussione le loro identità, le certezze e i punti di vista sulla realtà che li circonda. Questo percorso di crescita li porta ad affrontare luci e ombre, vittorie e sconfitte, giustizia e riscatto, aprendo spazi di possibilità nelle loro vite che sembravano già segnate”.

Lo spettacolo ruota attorno alla prospettiva, cioè al punto di vista che cambia a seconda dei protagonisti: quanto è importante mettersi nei panni altrui e guardare le cose da prospettive diverse?
“Lo spettacolo riunisce una compagnia formata da attori professionisti, ragazzi delle comunità, studenti e ruota attorno all’importanza di mettersi nei panni degli altri, facendo riferimento in modo indiretto ai percorsi sperimentati dalle pratiche di giustizia riparativa e dal protocollo Liberi di scegliere, ideato dal presidente del tribunale dei minori di Catania, Roberto Di Bella. Attraverso il viaggio dei protagonisti e le diverse visioni che incontrano lungo il percorso, il pubblico viene invitato a considerare il cambiamento di prospettiva per sfidare i pregiudizi e di aprirsi a nuove possibilità di comprensione e connessione con gli altri”.

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