L’alta velocità ferroviaria tra Palermo e Catania, il collegamento in treno con l’aeroporto Fontanarossa, il raddoppio tra Messina e il capoluogo etneo e Siracusa, la Palermo-Trapani via Milo
Come cambierà l’Alta Velocità superata l’emergenza Covid? Il Gruppo FS, guidato da Gianfranco Battisti, si è già proiettato nel futuro e sta studiando una serie di ipotesi per adeguare l’offerta al nuovo scenario che si presenterà superata questa fase. E ovviamente anche la Sicilia è protagonista.
L’emergenza sanitaria ha impresso una forte accelerazione al passaggio digitale del mondo del lavoro. Le aziende hanno aumentato il ricorso allo smart working e all’utilizzo delle piattaforme digitali per le riunioni. Una svolta epocale che porterà ad un radicale mutamento negli spostamenti.
Il Gruppo FS è già al lavoro per intercettare i nuovi bisogni e offrire risposte adeguate alla nuova domanda di servizi. Le Frecce non serviranno più solo le grandi città, ma allargheranno la rete anche alle città medie/piccole e alle località turistiche. Sarà un riposizionamento graduale con un’offerta flessibile che si adeguerà ai nuovi bisogni della società.
L’Alta Velocità si estenderà al Sud accorciando l’Italia, in sicurezza e permettendo di salvaguardare l’ambiente, perché il treno è uno dei mezzi più ecologici per spostarsi.
I primi cambiamenti sono già avvenuti l’estate scorsa allargando i perimetri tradizionali dell’Alta Velocità e le Frecce hanno fatto tappa in alcune località turistiche, senza cambi intermedi, fornendo così un sostegno concreto alle economie locali.
Ne sono un esempio le due coppie di Frecciarossa fra Reggio Calabria e Torino e il Frecciargento Reggio Calabria – Venezia, attivate la scorsa estate, a collegare il sud e il nord della penisola.
Dalla scorsa settimana il Frecciargento Reggio Calabria Centrale – Venezia Santa Lucia è stato ripristinato, mentre il Frecciargento Reggio Calabria – Roma Termini, il Frecciargento Sibari-Bolzano e i due Frecciarossa che collegano Reggio Calabria con Torino, hanno sempre circolato durante questi mesi di emergenza.
Una scelta apprezzata nei territori e che ha fatto registrare buoni risultati anche in termini di utilizzo del servizio. Altre novità sono allo studio per la prossima estate con l’entrata del nuovo orario.
Ma la rivoluzione non riguarderà solo il traffico passeggeri, ma interesserà anche il traffico delle merci. Già con la pandemia e l’aumento degli acquisti on line sono aumentati i volumi delle merci trasportati.
Una tendenza che dovrebbe confermarsi per il futuro. E le FS hanno trasformato il vecchio Frecciarossa 500 per attrezzarlo al traffico merci e lo impiegano di notte nella linea Alta Velocità nella tratta Caserta-Bologna per collegare i due interporti.
IN SICILIA
L’alta velocità ferroviaria tra Palermo e Catania, il collegamento in treno con l’aeroporto Fontanarossa, il raddoppio tra Messina e il capoluogo etneo e Siracusa, la Palermo-Trapani via Milo.
Sono questi gli interventi e i programmi della Sicilia inseriti in «Italia veloce», il piano di investimenti per il rilancio dell’economia messo a punto dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che affianca il dl semplificazioni e presentato ieri in una conferenza stampa dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Per la Palermo-Catania l’obiettivo è quello di percorrere i chilometri che separano le due città in un’ora e 45 minuti: il problema che non se ne parlerà prima del 2025. Attualmente è aperto un cantiere, sul tratto Catania Bicocca-Catenanuova, 40 chilometri di raddoppio ferroviario per un investimento da oltre 400 milioni di euro: nel 2021 dovrebbe essere attivato il primo binario veloce, nel 2023 il secondo, e tra cinque anni l’opera dovrebbe essere terminata.
Poi ci sarebbe il raddoppio tra Fiumetorto e Catenanuova, che dovrebbe essere attivato nel 2028. Qualche settimana fa era arrivato anche l’ok per il tratto Giampilieri-Fiumefreddo, progetto della Messina-Catania-Siracusa, che prevede la realizzazione di un tracciato a doppio binario (circa 42 chilometri, di cui 38 in galleria), per un costo complessivo di circa 2,3 miliardi di euro. I tempi però sono ancora incerti.
Per quanto riguarda il progetto di riapertura della diramazione via Milo della ferrovia Trapani-Alcamo via Milo, si tratta di un’opera da 144 milioni di euro, ferma da qualcosa come otto anni. C
C’è poi la fermata ferroviaria Fontanarossa, dalla rotatoria fra via Santa Maria Goretti e via Fontanarossa, nei pressi dell’ingresso auto all’aeroporto di Catania, che consentirà di far giungere viaggiatori allo scalo etneo usando per la prima volta il treno. Per questa ci siamo: giorno 13 marzo ci sarà l’inaugurazione ufficiale.