Fuori dal tunnel - QdS

Fuori dal tunnel

Fuori dal tunnel

sabato 22 Ottobre 2022

In sette minuti (7) si è conclusa la consultazione della coalizione di destra con il Presidente della Repubblica.
Battuto ogni record di sobrietà e chiarezza con Giorgia Meloni, scortata da un manipolo di alleati, che informalmente ha anche portato la lista dei ministri.
Mai accaduto. Storico per il tempo, il genere – una donna – la parte politica – destra – e per il silenzio assordante di tutti gli altri che pur rappresentavano parti politiche a comporre l’alleanza di destra.
Anche Mattarella abituato, santo uomo, a sproloqui interminabili nonostante il tempo dato ad ogni delegazione sarà rimasto stupito e, forse, ammirato.

Ora con Draghi che dopo avere rimproverato l’Europa per la incomprensione sul momento energetico e sociale che le Nazioni Euro attraversano con rischi di movimenti di piazza si accinge allo scambio della campanella si chiude un tempo iniziato con un certo benessere ma che durante la scorsa legislatura ha visto gli italiani impoverirsi (5,6 milioni di poveri e quasi 2 milioni di famiglie sul lastrico), una guerra che tale è quasi alle nostre porte, una pandemia che continua ad imperversare e che solo i vaccini stanno frenando, la disoccupazione giovanile che sale ed induce a scappare dal Bel Paese e tutti a sperare, proprio come nel dopo guerra del 1945 che ci si possa alzare al mattino sperando che il giorno ci possa dare qualcosa da portarci a sera senza ansie a letto.

Gli ultimi giorni di questa strana governance italica con il superMario a cercare di lasciare tutto in ordine per rendere facile l’avvio del successore e questi sballottato da isterismi vari, ma soprattutto invaso dall’odio dei suoi competitori perdenti, di fatto nemici che hanno condotto -perdendo – una campagna che aveva un solo tema “sconfiggere la destra” sono stati tra i più strani, singolari,assurdi, nevrotici che un Paese possa avere.

Si è riusciti a non perdere la speranza di riportare tutto nell’albero costituzionale e politico grazie alla incrollabile fede in se stessa della Meloni forte come una rocca non scalabile e sobria quasi che ogni parola avesse un prezzo non avvicinabile, che ha ascoltato se stessa, la sua cultura politica ,il suo buon senso la fede incrollabile in quelle ragioni che in pochi anni hanno ha portato il suo partito dal 2,6% a quanto oggi pare abbia, quasi il 30%: chapeau!

A noi avanti negli anni se qualcuno in passato ci avesse narrato un futuro come quello che stiamo vivendo non avremmo creduto; e se ci avessero detto che una donna sarebbe assorta a Palazzo Chigi avremmo sorriso; e se ci avessero detto che l’uomo più stimato al mondo sarebbe stato il Caronte chiamato a traghettare dalla politica politicante a quella vera sarebbe stato preso a pesci in faccia avremmo detto che si dovevano riaprire i manicomi per chiudervi quanti avessero provato a farlo.
Oggi tutti ciò è accaduto. Ed è realtà che stiamo vivendo quasi esterrefatti d’esser quasi fuori dal tunnel.
Si spera.

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