Furbetti del cartellino, tredici impiegati sospesi nell'Ennese - QdS

Furbetti del cartellino, tredici impiegati sospesi nell’Ennese

Furbetti del cartellino, tredici impiegati sospesi nell’Ennese

venerdì 26 Giugno 2020

A Piazza Armerina dipendenti comunali assenti per andare al mercato. L'ordinanza del Gip di Enna su richiesta della Procura ha coinvolto in tutto diciotto persone accusate di truffa, compreso personale inquadrato nei cantieri di servizio

Il Gip di Enna, su richiesta della Procura, ha emesso un’ordinanza di custodia personale nei confronti di diciotto persone, tra dipendenti del Comune di Piazza Armerina e personale inquadrato all’interno dei cantieri di servizio, ipotizzando, a vario titolo, i reati di truffa aggravata, peculato e irregolare attestazione delle prestazioni lavorative.

Sono accusati di essersi assentati dal lavoro senza giustificazione, pur risultando presenti. In particolare, il giovedì di ogni settimana in occasione del mercato settimanale.

Il provvedimento, notificato dalla Guardia di finanza nel corso dell’operazione denominata “Torno subito”, dispone la sospensione dai pubblici uffici per sei mesi per tredici persone e l’obbligo di firma per le altre.

Durante le indagini sono state usate telecamere nascoste in vari sedi comunali, oltre a pedinamenti e accertamenti su ordini di servizio e presenze. Denunciate alla fine in tutto 69 persone: 54 dipendenti del Comune di Piazza Armeria, su 164 che lavorano per l’Ente, e 14 impiegati nei cantieri di servizi.

Le indagini su casi di assenteismo al Comune e nei Cantieri di servizio di Piazza Armerina sono state eseguite da militari del nucleo di polizia economico-finanziaria di Enna e coordinate dal procuratore Massimo Palmeri e dal sostituto Salvatore Interlandi.

Gli accertamenti, sottolineano le Fiamme gialle, “hanno messo in luce un sistematico e diffuso meccanismo in virtù del quale un elevato numero di dipendenti del Comune di Piazza Armerina, pur risultando in servizio, anche attraverso colleghi compiacenti che provvedevano, per loro conto, a effettuare la registrazione in modo artificioso e illegale, in realtà si allontanava dal luogo di lavoro per finalità private e senza un adeguato titolo giustificativo”.

Fenomeno che, è emerso dalle indagini, aumentava il giovedì, in occasione del mercato settimanale cittadino con molti dipendenti che si allontanavano dal lavoro per motivi personali, senza registrarne l’assenza dal lavoro.

In un caso, una dipendente risultava più volte presente in ufficio (ma non lo era) grazie all’aiuto di un privato che usava il badge della donna, al suo posto. Oltre ai provvedimenti giudiziari, i lavoratori sono stati segnalati al Comune per ottenerne il recupero delle somme indebitamente percepite durante le ore di assenza.

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