Gela, valorizzazione dei beni culturali al centro della Summer school di Eni - QdS

Gela, valorizzazione dei beni culturali al centro della Summer school di Eni

Chiara Borzi

Gela, valorizzazione dei beni culturali al centro della Summer school di Eni

mercoledì 20 Settembre 2023

Presentata l’iniziativa promossa da Feem, Its Steve Jobs di Caltagirone, Enimed e Bioraffineria. Il corso è rivolto ai laureati di ogni disciplina e a studenti di Istituti tecnici superiori

GELA (CL) – La IX edizione della Summer school “Nuove tecnologie per la valorizzazione e la promozione dei luoghi e dei beni culturali” è stata presentata presso la Bioraffineria di Gela. Promossa da Fondazione Eni Enrico Mattei (Feem) in collaborazione con l’ITS “Steve Jobs” di Caltagirone e il supporto di EniMed e Raffineria di Gela, l’iniziativa ha preso il via con la presentazione di giorno 18 settembre presso la Sala Convegni Ecu, alla presenza anche della Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta Daniela Vullo.

Il corso, che si svolgerà a Gela fino al 22 settembre, è rivolto a neolaureati di ogni disciplina e studenti di Istituti tecnici superiori, ed è completamente gratuito. Sarà condotto da esperti del settore e approfondirà l’uso delle moderne tecnologie nella valorizzazione del patrimonio culturale, inclusi strumenti come la scansione 3D, la realtà virtuale, la realtà aumentata e il metaverso. Gli studenti acquisiranno competenze per lavorare nel campo della conservazione e promozione dei beni culturali, abbracciando le innovazioni digitali che stanno rivoluzionando questo settore tradizionalmente legato a metodologie convenzionali.

L’inestimabile patrimonio culturale di Gela, troppo spesso sconosciuto nonostante le continue scoperte e attività di tutela, potrà quindi contare su nuovi potenziali di sviluppo attraverso la formazione di giovani operatori. “Siamo molto soddisfatti della partecipazione numerosa soprattutto dei giovani, perché la Summer School è un’opportunità pensata proprio per loro. In particolare per avviare un confronto con gli esperti del settore – ha dichiarato il presidente della Bioraffineria di Gela Walter Rizzi -. La nostra vicinanza al territorio qui è ormai consolidata. Siamo impegnati per quanto possibile anche a sostenere le attività di ricerca, avendo delle esperienze con l’archeologia preventiva alle spalle nel resto d’Italia. Dove abbiamo fatto degli impianti ci siamo sempre confrontati con questo approccio e mantenuto sempre un ottimo rapporto con le Soprintendenze. Con gli enti preposti abbiamo sempre trovato soluzioni che permettessero sia la conservazione dei beni archeologici che lo sviluppo industriale”.

A svolgere gli onori di casa ad apertura dell’incontro è stata Gioacchina Di Cataldo della Fondazione Eni “Enrico Mattei”. “Siamo state in visita la scorsa settimana alle Mura Timoleontee, dove si è conclusa una campagna di scavi che ha riportato alla luce antiche abitazione della città ellenistica. Possiamo immaginare semplicemente da questa scoperta quanto può essere importante conoscere l’utilizzo del LiDar o del Matterport, per rendere visitabili gli ambienti e permettere la valorizzazione di questa che è solo una parte dell’immane patrimonio di Gela. Ringrazio l’amministrattrice delegata EniMed Alina Pomar, il presidente della Bioraffineria Walter Rizzi, insieme al preside dell’ITS “Steve Jobs” di Caltagirone, per aver creato la sinergia necessaria alla realizzazione della IX Summer”.

In una fase storica in cui gli Its si stanno dimostrando una via formativa centrale per lo sviluppo occupazionale, la sinergia con lo “Steve Jobs” di Caltagirone ha permesso a 35 giovani di partecipare alla Summer School organizzata da Enimed ed Eni. “Essere diventati un asse operativo che determina sviluppo locale è molto importante per noi e il nostro obiettivo strategico è creare un’inversione di tendenza nei trend di migrazione lavorativa – ha spiegato il presidente Francesco Pignataro -. Siamo felici della collaborazione con Eni perché uno dei nostri corsi in passato è stato proprio orientato a formare sui temi della Summer School. Nonostante il giacimento dei beni culturali sia infinito – ha dichiarato Pignataro – abbiamo riscontrato in passato difficoltà a formare su simili temi, in particolare in base a quanto ritenuto dal governo durante il periodo di crisi economica postuma al 2008”.

“Riscoprire il patrimonio archeologico siciliano grazie alla tecnologia è qualcosa di sensazionale – ha dichiarato infine l’ad e presidente di Enimed Alina Pomar -. La tecnologia è il nostro pane quotidiano e vederla applicata per la riscoperta dei beni culturali vuol dire darci la possibilità di mostrare a tutti un patrimonio invidiabile. La Summer School riparte ed è importante ricominciare per far riscoprire, soprattutto ai giovani, la voglia di portare avanti l’identità culturale di Gela e del territorio siciliano generale”.

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