Genitori separati e bambino non va a scuola, storia da Ribera

I genitori separati e la scuola negata per un nulla osta: l’incredibile storia da Ribera

I genitori separati e la scuola negata per un nulla osta: l’incredibile storia da Ribera

Redazione  |
mercoledì 25 Settembre 2024

La denuncia: "Non possiamo permettere che controversie familiari neghino un diritto del genere".

I genitori si sono separati e il bambino non può andare a scuola per mancanza di nulla osta: è l’incredibile storia che ha interessato un piccolo studente, trasferitosi dalla Puglia a Ribera, in provincia di Agrigento.

Il bambino, di 7 anni, non avrebbe avuto la possibilità di iscriversi in un nuovo istituto prima dell’inizio dell’anno scolastico 2024-2025.

Genitori separati e bambino non può andare a scuola, storia da Ribera

Secondo una prima ricostruzione dei fatti, una coppia di marito e moglie – con un figlio di 7 anni – si sarebbe separata e il giudice avrebbe affidato il piccolo in maniera congiunta a entrambi i genitori. La madre si è trasferita dalla Puglia a Ribera per motivi di lavoro, ma la scuola frequentata dal bambino lo scorso anno non avrebbe concesso il nulla osta per permettere allo studente di iscriversi in un nuovo istituto scolastico. Di fatto, quindi, all’inizio dell’anno il bambino si è trovato a non poter frequentare la scuola nonostante sia suo primario diritto.

La denuncia

A raccontare la vicenda è il deputato all’Ars Carmelo Pace (Dc), che avrebbe scritto anche all’assessore regionale all’Istruzione, al sindaco Matteo Ruvolo, all’ufficio scolastico regionale e al dirigente scolastico dell’istituto per cercare al più presto una soluzione.

“La scuola di provenienza nega però più volte il rilascio del documento per mancanza di assenso del padre e così il bambino, ad oggi, è a casa. Chiedo alle istituzioni di mettere un punto, nel più breve tempo possibile, alla questione e garantire al piccolo l’imprescindibile diritto alla regolare frequenza scolastica. Non possiamo permettere che controversie familiari neghino un diritto del genere”, ha scritto.

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