I sindacati invocano un dialogo con le due società di gestione delle case popolari e dell’aeroporto. Il sindaco Tranchida chiede un maggior coinvolgimento nelle scelte strategiche per il futuro
TRAPANI – Il 2023 si apre per Trapani con due importanti novità in tema di governance di enti territoriali di strategica importanza.
C’è stato infatti un cambio ai vertici dello Iacp, l’istituto autonomo case popolari, e dell’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Birgi.
Politica e sindacati si dicono pronti al dialogo ma i presupposti non sembrano così tranquilli. A tenere banco è soprattutto lo scalo da cui arrivano segnali in chiaroscuro. Se da una parte si parla di record di passeggeri nel 2022 appena trascorso, dall’altro però preoccupano i conti. Il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida, ha subito chiesto la convocazione di un tavolo tecnico tra Comuni, Regione e società di gestione per interfacciarsi sulle necessarie scelte da intraprendere. “Ho avuto modo di leggere la relazione della Corte dei Conti sullo stato delle finanze dell’Airgest spa – afferma il sindaco Tranchida -, che continua ad accumulare perdite, nonostante l’incoraggiante incremento dei passeggeri registrato negli ultimi 2 anni, che dev’essere ulteriormente sostenuto. Questo stato di cose rischia di condurre alla liquidazione una fondamentale infrastruttura del territorio”. Il primo cittadino non entra nel merito delle scelte sulla governance ma si sofferma esclusivamente sulla visione del futuro. E ritorna puntuale l’idea di una fusione tra Airgest e Gesap, società che gestisce l’aeroporto di Palermo.
“Anche nel recente passato e in questi giorni – precisa Tranchida -, ho avuto modo di sentire il condiviso parere di molti sindaci del trapanese e di alcuni della provincia di Agrigento. L’aeroporto ‘Vincenzo Florio’ ed il ‘Falcone-Borsellino’ possono aspirare a divenire una grande azienda della Sicilia occidentale, motore per lo sviluppo delle province di Trapani, Agrigento e Palermo, senza che il primo diventi una succursale del secondo e senza che il ‘Falcone-Borsellino’ si accolli le deficienze economiche dello scalo trapanese. È possibile immaginare un nuova aggregazione societaria, con un nuovo piano industriale, che sappia valorizzare entrambi gli scali e che sappia rendere un grande servizio ai territori sopra citati”.
Da tempo il Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, d’intesa con l’assessorato regionale al Turismo, ha investito ingenti risorse in prevalenza provenienti dai Comuni soci del trapanese in plurali azioni di marketing territoriale volti a rafforzare la destinazione West Sicily. “Ad oggi – rilancia il sindaco di Trapani -, è stata però disattesa la strategica e reiterata richiesta di liberalizzazione del trasporto turistico siciliano su gomma da e per aeroporti, porti e stazioni ferroviarie che finalmente colmerebbe il gap dell’intermobilità tra gli Hub e le destinazioni turistiche”.
Ecco perché Tranchida sostiene la necessità di un dialogo con l’Airgest nella condivisione delle scelte strategiche. I sindacati invece parlano di attenzione verso i nuovi vertici e di massima vigilanza: “La politica ha il dovere di scegliere chi deve amministrare, a noi il compito di verificare che si guardi all’interesse dei territorio in una prospettiva di sviluppo – affermano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Trapani Liria Canzoneri, Leonardo La Piana e Tommaso Macaddino -. Per questo motivo auspichiamo che i due neo amministratori delle partecipate regionali, Vito Riggio e Maurizio Norrito, vogliano confrontarsi con noi per comprendere quali progetti hanno e quale visione li condurrà. Dal canto nostro siamo sempre pronti al confronto di merito su lavoro, tutela dei livelli occupazionali e sviluppo armonico del territorio”.