Il meeting dei 'pro Ponte': "Opera decisiva, passare dalle parole ai fatti" - QdS

Il meeting dei ‘pro Ponte’: “Opera decisiva, passare dalle parole ai fatti”

redazione

Il meeting dei ‘pro Ponte’: “Opera decisiva, passare dalle parole ai fatti”

Chiara Billitteri  |
lunedì 27 Marzo 2023

Le voci dei protagonisti. Quanto costerà l'Opera. Le critiche.

Il progetto del Ponte sullo Stretto sembra diventare sempre di più realtà. E insieme a l progetto, si sviluppano sempre di più pure le critiche.

Conferme e promesse erano arrivate già la settimana scorsa, con la visita in Sicilia del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini. Oggi, invece, a fare da garante degli impegni del governo ci sarà a Palermo Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, che parteciperà all’evento “Il Ponte sullo Stretto, una sfida necessaria”.

L’evento

Un’iniziativa nata dalla collaborazione tra Fondazione Magna Grecia e Fondazione Sicilia, dedicata a un tema “cruciale per lo sviluppo del Mezzogiorno e dell’Italia, Il Ponte sullo Stretto”.

Evento che si è aperto con le parole del presidente della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore, che ha detto: “Da anni sentiamo parole, vediamo studi di fattibilità, si susseguono contenziosi, ma di fatto il Ponte non si realizza. E’ risaputo da tutti che è un’opera tecnicamente realizzabile e che serve non solo alla Sicilia e alla Calabria, ma allo sviluppo dell’intero Paese ed è utile all’Europa intera. Non farlo significa lasciare un ostacolo allo sviluppo economico della nostra Isola. Vogliamo lanciare un appello – ha aggiunto Bonsignore – cioè basta parole e promesse elettorali, noi siciliani siamo stanchi di promesse non mantenute. Occorre passare dalle parole ai fatti”. 

“Infrastruttura decisiva”

Ha rincarato la dose Saverio Romano, vicepresidente della Fondazione Magna Grecia: “Occorre unire tutte le energie – ha detto Romano – e fare sintesi perché sulla realizzazione di una importantissima opera come il Ponte sullo Stretto, una infrastruttura decisiva per lo sviluppo del Mezzogiorno e per la crescita del Paese, non si può più tergiversare. E’ in gioco il futuro del territorio – ha aggiunto – e la speranza di un riscatto economico e sociale, senza considerare l’obiettivo della continuità territoriale e della valorizzazione del ruolo della Sicilia e della Calabria nel Mediterraneo”.

Un’opera “fondamentale, che agevola lo sviluppo del mezzogiorno”, fa eco alle parole dei primi interventi il sindaco di Palermo Roberto Lagalla, anche se per l’amministratore della Società Ponte sullo Stretto Vincenzo Fortunato quella del Ponte non è una sfida “solo a livello sociale ed economico: è un percorso lungo e c’è ancora tanta strada da fare”. Poi uno sguardo sui prossimi passaggi e, naturalmente, sui costi.

I costi del Ponte

“Entro luglio 2024 – ha aggiunto Fortunato – il progetto dovrà arrivare ad approvazione definitiva. In questo lasso di tempo il Consiglio di amministrazione dovrà fare un contratto di programma con tutti i soggetti coinvolti nella realizzazione dell’opera. Sono in corso valutazioni dell’Unione europea, il progetto andrà naturalmente aggiornato, senza tralasciare l’aspetto dell’impatto ambientale. Nel 2006 i costi del ponte sono stati quantificati in circa 6 miliardi, oggi sono sicuramente molti di più”.

Le critiche

Una lunga serie di interventi a favore dell’infrastruttura, ovviamente dal meeting organizzato al Teatro Massimo di Palermo, ma quando si parla di Ponte sullo Stretto non mancano le voci critiche. Oggi quella più forte è arrivata dai militanti del movimento indipendentista siciliano Antudo, che hanno esposto stamattina all’alba uno striscione sul Ponte Corleone di Palermo, che per lungo tempo è stato a rischio crollo e diventato “simbolo dell’incuria delle istituzioni cittadine riguardo alle emergenze del territorio”. “Sfida necessaria? – recita lo slogan – Infrastrutture utili ai territori. No Ponte sullo stretto”.

Dicono i militanti: “al posto di ragionare su progetti fondamentali per mettere in sicurezza e potenziare infrastrutture utili ai territori, lo Stato e le sue istituzioni pensano a finanziare progetti come il Ponte sullo Stretto. Cosa aspettano le amministrazioni comunali, il governo regionale e quello nazionale a fare ciò che serve per la manutenzione e il potenziamento delle infrastrutture utili al territorio? Sono anni che si conoscono le condizioni tragiche del sistema infrastrutturale siciliano. il sindaco Lagalla (che ha portato i saluti all’iniziativa al Teatro Massimo, ndr), invece di pensare alle priorità della sua città accelerando la destinazione dei fondi per il completamento del Ponte Corleone, attraversato ogni giorno da migliaia di palermitani, favorisce la costruzione di una grande opera inutile”.

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