Coldiretti ha condotto uno studio: i prezzi dell’olio di semi, del burro e della pasta segnano il maggior incremento.
Coldiretti, basandosi sui dati Istat sull’inflazione a giugno 2022 che ha raggiunto il record dal 1986 con i beni alimentari in aumento medio del 9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, ha condotto uno studio scoprendo che i prezzi dell’olio di semi, quelli del burro e i costi della pasta segnano il maggior incremento nel carrello della spesa. Si tratta di prodotti di base dell’alimentazione delle famiglie che hanno un prezzo più alto a causa dell’aumento dei costi energetici e di produzione dovuti alla Guerra in Ucraina. La situazione si unisce anche al caldo record e alla siccità che colpiscono le imprese. I consumatori sono costretti a fare dei tagli.
Il rincaro dei prezzi graverà pesantemente sulle tasche degli italiani
Il balzo dei prezzi, secondo Coldiretti, costerà nel 2022 alle famiglie italiane oltre 8,1 miliardi di euro soltanto per la spesa alimentare per l’effetto dell’inflazione scatenata dal conflitto. L’aumento dei costi colpisce duramente l’intera filiera agroalimentare a partire dalle campagne, qui più di un’azienda agricola su 10 (11%) è in una situazione talmente critica da portare alla cessazione dell’attività e circa 1/3 del totale nazionale (30%) si trova costretta a lavorare in una condizione di reddito negativo per l’aumento dei costi di produzione stando a quanto detto dal Crea. In agricoltura si registrano aumenti dei costi importanti: +170% dei concimi, +90% dei mangimi e +129% per il gasolio. All’inizio della classifica dei rincari si trovano gli oli di semi (+69%) soprattutto quello di girasole poiché uno dei principali produttori è proprio il paese ucraino che ha dovuto interrompere le spedizioni. Il burro è al secondo posto (+28%) e al terzo la pasta (+23%) seguita dalla farina (+21%). Coldiretti sottolinea che nelle campagne attualmente sono in atto speculazioni sul prezzo del grano con forti e cali non giustificati dei compensi riconosciuti agli agricoltori. In quinta e sesta piazza frutta e verdura (pomodori rincarati del 19% come le pesche). La siccità sta colpendo duramente le coltivazioni e i raccolti sono in calo. La margarina aumenta del +17%, stesso vale per le pere +17%. La carne di pollo aumenta del +15,1%. Previsto per il raccolto nazionale un drastico calo di circa 1/3 a causa della mancanza di acqua.
Parla il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. “Occorre lavorare da subito per accordi di filiera tra imprese agricole ed industriali con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali e alle speculazioni. Nell’immediato bisogna intervenire per contenere il caro energia ed i costi di produzione con interventi immediati per salvare aziende e stalle e strutturali per programmare il futuro“.
TOP TEN DEGLI AUMENTI DEI PREZZI
Olio di semi (girasole, mais, ecc.) +69%
Burro +28%
Pasta +23%
Farina +21%
Pomodori +19%
Pesche +19%
Margarina +17%
Pere +17%
Carne di pollo +15%
Riso +14%
MEDIA PREZZI ALIMENTARI +9%