La fotografia scattata dall’Istat: quasi un siciliano su tre non utilizza per nulla la rete. Continua a “reggere” il pesante gap Nord-Sud: peggio dell’Isola in tutta Italia ha fatto solo la Calabria
PALERMO – Quasi un siciliano su 3 non utilizza Internet. In un mondo che è sempre più smart, in cui le comunicazioni e il commercio viaggiano sul canale telematico, non accedere al web significa essere tagliati fuori dal progresso, dalla realtà possiamo anche dire. I dati raccolti dall’Istat dicono che solo il 72,1% dei siciliani al di sopra dei 6 anni di età ha utilizzato Internet almeno una volta negli ultimi 3 mesi, contro una media nazionale che sale al 77,5%.
Peggio dell’Isola, solo la Calabria che scende al 67,2%. Per ripartizione territoriale, sono proprio le isole a segnare il valore minimo, al 72,6%; tale valore risale via via che ci si inerpica lungo la penisola: il Sud è al 73%, il Centro al 78,4%, e il Nord arriva all’80,4%.
Anche la conformazione urbanistica del territorio in Italia ha una influenza non indifferente: ci si collega di più nelle aeree metropolitane che nei comuni sotto i 50 mila abitanti, pur mantenendo una media piuttosto alta, al di sopra del 77%; si scende al 70% nei comuni fino a 2 mila abitanti. La fruizione del servizio Internet è poi piuttosto variegata: in Sicilia il principale utilizzo di Internet è quello legato alla messaggeria istantanea.
Circa il 64,3% delle persone ha utilizzato servizi come Whatsapp, Telegram o Messenger, per tenersi in contatto con parenti, amici, o per questioni lavorative. Quindi, il 59,4% ha effettuato chiamate o videochiamate, mentre solo il 48,2% ha spedito e ricevuto email. Gli utilizzi meno frequenti sono quelli legati alla lettura di informazioni, riviste on line e giornali (34,9%) e l’ascolto di musica attraverso servizi in streaming, web radio o download (38,1%). Un utilizzo, quindi, piuttosto scarno della tecnologia, legato principalmente alla funzione “telefonica”, sebbene in forme più avanzate, e alla comunicazione email, in funzione principalmente lavorativa.
Manca, insomma, una consapevolezza delle tante potenzialità del web e delle possibilità offerte. Anche in questo caso, è nelle metropoli che si fa un uso più attivo e consapevole del mezzo, mentre nelle aree meno urbanizzate gli utenti calano nettamente. Le motivazioni del mancato utilizzo vengono fuori dal dato nazionale: nel 2022 il tasso di diffusione di Internet tra le famiglie residenti in Italia con almeno un componente di 16-74 anni è del 91,4; se si allarga l’analisi a tutte le famiglie residenti sul territorio italiano la quota di quelle che dispone di un accesso a Internet scende all’83,1%.
Nelle famiglie composte da soli anziani si rileva infatti una minore diffusione: solo una su due (49,8%) dispone di un accesso.
La maggior parte delle famiglie senza accesso a Internet da casa indica come principale motivo la mancanza di capacità (59,9%) e il 21,5% non considera Internet uno strumento utile e interessante. Seguono motivazioni di ordine economico, legate all’alto costo dei collegamenti o degli strumenti necessari (11,9%), mentre il 7,8% non naviga in rete da casa perché almeno un componente della famiglia accede a Internet da un altro luogo. Insomma, l’età avanzata e la condizione economica disagiata sembrerebbero alla base dei problemi legati al mancato utilizzo del web.
L’analisi territoriale conferma il gradiente Nord-Sud. Il Trentino-Alto Adige (88,9%) e la Lombardia (86,1%) sono le regioni con la percentuale più alta di famiglie connesse a Internet; comunque, negli ultimi tre anni i divari territoriali si sono progressivamente attenuati. Infatti, se nel 2020 la distanza tra il Nord e il Mezzogiorno era di 7,5 punti percentuali, nel 2021 scende a 5,5 e nel 2022 a 4,9.