Ipab al collasso, chiudono i battenti “Vulpitta” e “Residence Marino” - QdS

Ipab al collasso, chiudono i battenti “Vulpitta” e “Residence Marino”

Vincenza Grimaudo

Ipab al collasso, chiudono i battenti “Vulpitta” e “Residence Marino”

giovedì 27 Giugno 2019

È polemica tra la deputazione regionale del Movimento 5 Stelle e il governo Musumeci. Sommerse dai debiti, futuro incerto per i lavoratori da mesi senza stipendio

TRAPANI – Chiudono le due Ipab di Trapani su disposizione della Regione siciliana, nell’ambito di un piano di risanamento delle finanze.
Immediata si alza la protesta dalla deputazione regionale della provincia: ad alzare la voce il Movimento 5 Stelle che attraverso la sua parlamentare Valentina Palmeri ha presentato due interrogazioni ed una missiva ufficiale rivolte all’assessorato regionale della Famiglia, delle Politiche sociali e del Lavoro e al dipartimento della Famiglia. Il governo regionale viene incalzato affinchè chiarisca la propria posizione in merito alle due strutture di Trapani recentemente chiuse, ovvero la Residence Marino e la Rosa Serraino Vulpitta.

Il primo portone chiuso è stato quello del “Vulpitta” lo scorso 20 gennaio con problematiche dovute alle disfunzioni di carattere economico e gestionale, tanto da portare l’ente ad una situazione di collasso economico: “Il paradosso è stato che i dipendenti, pur non ricevendo lo stipendio, – ha dichiarato la Palmeri – sono stati costretti a garantire la loro presenza perché inquadrati come pubblici dipendenti. La Regione dica chiaramente in che modo vorrà preservare la dignità dei lavoratori e se abbia valutato la possibilità di far rinascere la struttura in considerazione delle finalità socialmente utili che perseguiva”.

Per quanto concerne l’Ipab Residence Marino c’è da sottolineare che da diversi anni anche questo ente si trovava in una situazione finanziaria debitoria, nei confronti sia dei dipendenti che dei fornitori e dei professionisti. Una situazione che avrebbe costretto il commissario straordinario ad applicare la procedura di estinzione dell’Ente. Complessivamente quindi il destino di ben 11 lavoratori è appeso a un filo.
“Il governo e la sua maggioranza – aggiunge la deputata regionale Angela Foti – stanno di fatto lasciando in agonia le strutture diffuse sul territorio, decretando la morte di un comparto. Non ci sono scuse per tutti i ritardi da parte degli assessorati alla Famiglia, alla Salute e al Bilancio, tantomeno per le commissioni di riferimento che nei fatti bloccano ogni genere di intervento risolutivo. Una sconfitta su tutti i fronti di cui il governo deve rispondere. Sono infatti centinaia i lavoratori che da mesi e mesi non ricevono stipendi pur lavorando, decine le strutture che stanno interrompendo le attività istituzionali con altrettanti Comuni assediati da decreti ingiuntivi e la scure delle estinzioni che porterebbero a loro carico debiti e dipendenti”.

Il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Maurizio Santangelo sottolinea: “In una società dove si hanno sempre meno punti di riferimento, la chiusura delle Ipab significa non rendersi conto del reale ruolo sociale del servizio alla popolazione anziana e dei posti di lavoro che verrebbero cancellati. Davvero una cosa inaccettabile”.

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