Kalat impianti, si sblocca l’impasse a Grammichele - QdS

Kalat impianti, si sblocca l’impasse a Grammichele

Kalat impianti, si sblocca l’impasse a Grammichele

Simone Olivelli  |
sabato 28 Settembre 2024

La Regione ha integrato il finanziamento con cui la società potrà completare il sito di trattamento dei rifiuti in contrada Poggiarelli. L’amministratore Ciffo: “Notizia importante, ora nuove fasi dell’iter”

GRAMMICHELE – “Siamo senz’altro soddisfatti”. Nel settore dei rifiuti siciliano non capita così spesso di salutare buone notizie, specialmente se a farlo sono soggetti pubblici. Il settore da oltre due decenni è in mano soprattutto ai privati che fanno il bello e il cattivo tempo e che, com’è naturale, hanno nel profitto il primo obiettivo.

Kalat ambiente, uno dei pochi successi della gestione pubblica in Sicilia

Da qualche giorno, però, a sorridere è Kalat impianti, la società che gestisce i siti di trattamento dei rifiuti della Kalat ambiente, la Srr che opera nel Calatino e che rappresenta uno dei pochi successi della gestione pubblica in Sicilia. All’origine della soddisfazione c’è la notizia della integrazione da parte della Regione del finanziamento che servirà a ricostruire l’impianto di selezione della frazione secca dei rifiuti da realizzare di Grammichele. Il sito, tra i pochi che nell’Isola garantiscono di perfezionare la differenziata dopo i conferimenti che seguono alla raccolta domestica, nel 2021 era stato parzialmente danneggiato da un incendio, su cui non è mai stata fatta sufficiente chiarezza.

Ripristino dell’impianto di contrada Poggiarelli

Il ripristino dell’impianto di contrada Poggiarelli era stato inserito all’interno dei progetti inclusi nel Programma operativo complementare della Regione siciliana 2014-2020 e, nello specifico, tra quelli necessari a “sostenere l’attuazione del green deal europeo”. In principio il Governo aveva stanziato 11.789.345 euro, ma nonostante l’indizione e l’espletamento della gara d’appalto, che aveva portato all’affidamento dei lavori a favore dell’impresa Co.Par.M, i lavori a Grammichele non sono mai partiti a causa – stando a quanto appreso a inizio estate dal Quotidiano di Sicilia – a un problema nella ripartizione del finanziamento su più annualità. L’errore burocratico rischiava di vincolare la Srr all’obbligo di spendere oltre 10 milioni di euro nel giro di poche settimane. Qualcosa di irreale, considerati i tempi necessari per l’esecuzione delle opere.

Trascorsi pochi mesi, è arrivata la conferma del superamento dello stallo: giovedì mattina, il dirigente generale del Dipartimento regionale ai Rifiuti Arturo Vallone ha firmato un decreto con cui vengono accertate le somme che saranno trasferite da qui al 2026 alla Srr Kalat ambiente per dare corso all’avvio e al completamento dei lavori. La principale novità sta nella cifra complessiva che è stata riconosciuta all’ente: 13.574.296,96 euro, ovvero quasi due milioni in più rispetto al primo finanziamento.

“L’integrazione del finanziamento ci permetterà – ha spiegato a questa testata l’amministratore di Kalat impianti, Vincenzo Ciffo – di completare alcune attività già avviate e finanziate con nostri fondi, opere necessarie per una corretta gestione ambientale di tutta l’area impianti”. Tra queste ci sono il rifacimento della pavimentazione sull’asse di servizio tra i due impianti, il disoleatore – una sorta di piccolo depuratore – per il trattamento delle acque piovane raccolte sui piazzali nonché il ripristino recinzione danneggiata a seguito dell’incendio”.

Dal decreto emerge che per l’esercizio finanziario 2024 verranno previsti poco meno di 879 mila euro, a cui seguiranno quasi 6,4 milioni per il 2025 e altrettanti per il 2026. “Si tratta di una notizia importante – ha continuato Ciffo –. Adesso aspettiamo di procedere con l’iter che prevede l’erogazione dell’anticipazione, la firma del contratto con l’aggiudicatario della gara per la ricostruzione e tutti gli altri passaggi necessari al completamento dei lavori previsti per dicembre 2026”.

L’impianto di selezione della raccolta differenziata di Kalat impianti è l’unico a proprietà pubblica presente in Sicilia. La sua utilità sta nella capacità di processare i rifiuti provenienti dalla differenziata, dunque plastiche, vetro, carta e cartone, con l’obiettivo di migliorarne la qualità e renderli maggiormente idonei per il riciclaggio finale dei materiali. Un tema questo, che in un momento in cui a tenere banco è la questione termovalorizzatori e l’opposizione di chi crede che puntare su impianti destinati a trattare gli scarti dell’indifferenziata possa rappresentare un disincentivo per i cittadini nella raccolta differenziata, assume una particolare importanza. Riportando l’attenzione generale sulla necessità di guardare al ciclo dei rifiuti nel suo complesso, nella consapevolezza che solo una gestione organica – a partire da una riflessione sulla necessità di trovare soluzioni già a monte, al momento in cui i futuri rifiuti vengono concepiti in fase di produzione delle merci – potrà dare alla Sicilia un futuro lontano dall’emergenza.

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