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Mafia delle campagne: arrestate cinque persone in provincia di Agrigento

redazione

Mafia delle campagne: arrestate cinque persone in provincia di Agrigento

giovedì 06 Giugno 2024

Dopo le perquisizioni in alcuni ovili e aziende agricole dell’agrigentino, svolte nell’ambito delle indagini della Polizia di Stato, sono stati scoperti molteplici illeciti nella gestione delle attività

AGRIGENTO – Proseguono le indagini sulla mafia delle campagne, che ha portato nei giorni scorsi all’arresto di cinque persone in provincia di Agrigento. Contestualmente all’esecuzione di una misura cautelare disposta dall’autorita giudiziaria di Palermo, gli agenti della Polizia di Stato hanno proceduto ad una serie di perquisizioni nei confronti di persone ritenute contigue agli arrestati, nonché a molteplici, mirati controlli di natura veterinaria ed igienico-sanitaria nei confronti di aziende agricole ed allevamenti operanti sul territorio di Santa Margherita del Belice, Montevago e Sambuca di Sicilia.

Gli accertamenti sono stati condotti dalla Questura di Agrigento, con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine della Polizia di Stato, e del Dipartimento Attivita Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico di Palermo, Agrigento e Trapani.

Le verifiche hanno riguardato, in particolare, controlli sanitari in quattro stabilimenti di ovini, due caseifici ed un locale deposito latte nel Comune di Santa Margherita Belice. Al riguardo, i medici veterinari, supportati costantemente dai poliziotti del Servizio Centrale Operativo, della Sisco di Palermo e delle Squadre mobili di Agrigento e Palermo, hanno constatato – all’intemo di uno degli ovili monitorati – la non corrispondenza tra la consistenza dei capi registrati nella Banca Dati Nazionale delle Anagrafi Zootecniche, e l’effettivo numero di capi presenti, essendo risultati assenti circa 40 animali adulti e rilevata anche la presenza di circa 100 ovini di età superiore ai sei mesi non identificati e circa 30 con identificazione incompleta.

Inoltre, all’interno di un altro allevamento di ovini, i veterinari hanno accertato che il sito in cui erano presenti gli animali non risulta essere censito nella Banca Dati Nazionale con regolare numero di registrazione, non avendo la proprietaria dell’allevamento richiesto alcuna registrazione del codice di pascolo al di fuori della sede aziendale.

Ancora, sempre nello stesso ovile è stata rilevata la non corretta identificazione di circa un centinaio di capi e pertanto i veterinari hanno disposto l’immediato blocco dei movimenti da o verso l’attività.

Analogamente, al termine di un controllo in un’azienda ad Agrigento, il personale veterinario ha riscontrato la presenza di 53 capi di ovini sprovvisti del cosiddetto “documento di accompagnamento” e, pertanto, ha disposto il blocco immediato dei loro movimenti fino alla risoluzione delle non conformità riscontrate.

Gli accertamenti rientrano in una più ampia azione di contrasto, coordinata dallo Sco dalla Polizia di Stato, contro l’ingerenza criminale nel settore agro-pastorale e nella filiera agro-alimentare, anche a tutela della sanità pubblica.

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