Marsala, surf nello Stagnone: Legambiente contro la Regione - QdS

Marsala, surf nello Stagnone: Legambiente contro la Regione

Marsala, surf nello Stagnone: Legambiente contro la Regione

martedì 10 Agosto 2021

L’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina conta di riproporre il “Kite Fest” anche l’anno prossimo. Ma Legambiente non ci sta: “Abbiamo un’altra idea di sviluppo economico dell’area"

MARSALA (TP) – “Una manifestazione come metafora di ripartenza e di rinascita per questa porzione di territorio e per l’intera regione”. Così parlò l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina, presentando, all’Ars, assieme ad altri, il “Kite Fest”, che si è svolto a Marsala dal 28 giugno allo scorso 4 luglio. Ed aggiunse in conferenza stampa: “Contiamo di riproporre l’evento il prossimo anno ma anticipandolo a maggio. Sapere prima che un evento si riproporrà negli anni seguenti permette di puntarci dal punto di vista turistico e della promozione. Il turismo sportivo è di fondamentale importanza”.

La Laguna dello Stagnone, come campo per le gare di surf. Ma è proprio questo il problema. Che è pure un caso. Legambiente Sicilia è uscita allo scoperto con il suo presidente, Gianfranco Zanna: “Abbiamo un’altra idea di sviluppo economico per l’area. Sviluppo sostenibile ed equilibrato, dove le priorità sono la tutela e la conservazione dell’habitat, della biodiversità dell’ecosistema laguna: zona umida, fauna migratoria e paesaggio. è un approccio radicalmente opposto all’uso e all’abuso di questi luoghi, aree e spazi che si è deciso. Per il loro valore naturalistico ed ambientale, per la loro bellezza, sono invece da tutelare, conservare e proteggere”.

Zanna ha scritto all’assessore Messina ed al Comune di Marsala per porre la questione. L’evento sportivo, patrocinato dal Parlamento siciliano, co-finanziato dall’assessorato regionale al Turismo e dall’Amministrazione del sindaco Massimo Grillo è andato – è il caso di dirlo – a gonfie vele. Lo Stagnone è una location invidiabile, unica. “Il mare piatto ed il vento costante – ha sottolineato la deputata regionale dell’Udc Eleonora Lo Curto – attira, ogni anno, oltre 30.000 appassionati dalla Sicilia, dall’Italia e dal resto d’Europa”.

Il fronte “Kite Fest” è ampio e registra anche l’impegno del presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, che, facendo gli onori di casa per la sua presentazione alla stampa, ha dato il via libera alle prossime edizioni delle gare di surf con un colpo a sorpresa: “Bisogna prevedere un premio in denaro sul modello del tennis”. Ed ha anche volato alto: “Penso a Wimbledon, agli Open Usa”.

Ce n’era e ce n’è abbastanza per far suonare l’allarme rosso in casa Legambiente. Zanna ha così voluto sottolineare, nella sua nota all’assessore Messina, che l’associazione non intende ostacolare le occasioni di rilancio dei territori: “Non vogliamo musealizzare, ma proponiamo di pensare e progettare una fruizione rispettosa, consapevole e responsabile dell’area”. Perché per il presidente si tratta di “uno sport estremo nel cuore di una delle aree naturali protette più sensibili all’antropizzazione e ad un uso indiscriminato e senza regole del suo territorio”. Sport che viene però presentato anche così: “Si pratica sull’acqua con vele che consentono evoluzioni spettacolari ed estreme ma sempre in massima sicurezza”. Margini di mediazione, dunque, pari a zero. Zanna rafforza la sua linea rilanciando il modello ambientalista che “non prevede eventi di pochi giorni, in cui si concentrano folle di persone che consumano e sfruttano questo capitale naturale a beneficio soltanto di alcuni operatori turistici, che poco o nulla restituiscono alla collettività”.

Il Presidente finisce così per affondare le ragioni che stanno al centro dell’evento: la sua rilevanza economica e turistica. Zanna va oltre e traccia, con un esempio, il percorso alternativo da seguire: “Pensiamo a quanto realizzato nella spiaggia dell’Isola dei Conigli a Lampedusa, anch’essa riserva naturale e votata da anni, ripetutamente, dagli utenti di TripAdvisor, come la spiaggia più bella del mondo per il suo modello di gestione dove convivono la presenza di migliaia di bagnanti con la deposizione delle uova della tartaruga Caretta Caretta”.

Quello di Zanna è un crescendo rossiniano che arriva dritto alle orecchie della politica regionale e locale: ”Vi chiediamo di riflettere, la prossima volta, soprattutto quanto deciderete di finanziare, con soldi pubblici, certe devastanti manifestazioni, mentre non si trovano mai risorse economiche per proteggere la nostra natura, i nostri territori, il nostro mare”.

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