Merce contraffatta, maxi sequestro in Sicilia orientale - QdS

Merce contraffatta, maxi sequestro in Sicilia orientale

redazione web

Merce contraffatta, maxi sequestro in Sicilia orientale

martedì 26 Novembre 2019

Oltre tre milioni di pezzi tra Pozzallo, nel Ragusano, e Misterbianco, nel Catanese, nel corso di un'operazione della Guardia di Finanza. Sangalli, "L'illegalità costa trenta miliardi all'anno". Confcommercio, a rischio 197mila posti di lavoro

Tre milioni e mezzo di prodotti contraffatti sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza tra Pozzallo, nel Ragusano, e Misterbianco, nel Catanese, dove si trovavano i depositi di stoccaggio della merce.

Si tratta di giocattoli, articoli per la casa e apparecchiature elettroniche prive dei requisiti minimi di sicurezza che erano pronti a essere distribuiti in occasione delle festività natalizie.

L’indagine era scattata alla fine di ottobre, quando, nel porto di Pozzallo i militari, assieme ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane, fermarono un autoarticolato appena sbarcato dal catamarano trovando oltre 430 mila articoli provenienti dalla Cina che avevano “fatto dogana” per essere immessi sul territorio comunitario a Malta.

La destinazione finale era però l’Italia dove sarebbe stata venduta in un ingrosso di casalinghi e accessori gestito da un cittadino cinese nel polo commerciale di Misterbianco.

Mimetizzati in mezzo ad altri numerosi capannoni, gli investigatori hanno scovato tre depositi, stracolmi di cartoni e merce stipata in ogni angolo.

La merce sequestrata avrebbe fruttato diversi milioni di euro.

Sangalli, quest’illegalità ci costa trenta miliardi all’anno

Intanto il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, parlando a Roma in occasione della settima edizione della giornata della Legalità e ripercorrendo i risultati dello studio dell’associazione su contraffazione e abusivismo, ha chiesto un inasprimento delle sanzioni.

“Ogni anno – ha detto – quest’illegalità determina solo per le imprese del commercio e dei pubblici esercizi una perdita di oltre trenta miliardi, mettendo a rischio 197mila posti di lavoro”.

“Queste due piaghe – ha aggiunto – che indeboliscono tutta la filiera del Made in Italy e la salute del sistema Paese”.

Contro queste piaghe, Confcommercio chiede al governo due cose: l’inasprimento dell’impianto sanzionatorio e un’intensificazione dei controlli sul territorio, con il rafforzamento delle azioni repressive.

“Le leggi ci sono e vanno applicate” ha detto Sangalli ammettendo però che senza un vero cambiamento culturale l’azione di polizia può poco.

“Bisogna diffondere, rafforzare e approfondire la cultura della legalità. L’aspetto su cui bisogna lavorare con forza, dunque, non è solo quello ‘informativo’ ma anche quello ‘emotivo’, per puntare sui valori condivisi alla base della nostra convivenza. E questo soprattutto tra i più giovani”.

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