Messina, scene da “Arancia meccanica” nel quartiere Giostra: 3 arresti - QdS

Messina, scene da “Arancia meccanica” nel quartiere Giostra: 3 arresti

Messina, scene da “Arancia meccanica” nel quartiere Giostra: 3 arresti

Hermes Carbone  |
mercoledì 31 Gennaio 2024

Violenze, abusi e segregazione all’interno della sua stessa abitazione. Un incubo quello vissuto da un 53enne messinese nel rione Giostra.

Violenze, abusi e segregazione all’interno della sua stessa abitazione. Un vero e proprio incubo quello vissuto da un 53enne messinese costretto a diventare complice di un giro di prostituzione e dello spaccio di droga nel rione Giostra. Arrestati un uomo e due donne che per due giorni seviziarono l’uomo lo scorso novembre.
Lo hanno picchiato affinché restasse in silenzio e si sottomettesse al loro volere, dopo lo hanno segregato all’interno della sua stessa abitazione divenuta nel frattempo piazza di spaccio e di un fiorente giro di prostituzione.

Il film horror vissuto dal malcapitato

È stato a tutti gli effetti un vero e proprio incubo durato per oltre due giorni quello vissuto da un messinese di 53 anni residente nel quartiere Giostra. L’uomo è stato infatti costretto a divenire complice suo malgrado di un traffico di droga e di un giro di prostituzione casalinga. I fatti risalgono allo scorso novembre e sono stati messi in atto da una banda che alla mente dei più richiamerà film come “Funny Games” o “Arancia meccanica”. Stavolta tutto ambientato nel contesto peloritano e degradato del rione collocato nella zona centro nord della città. Il terzetto di kubrickiana memoria è adesso finito in carcere dopo l’ordinanza di custodia cautelare siglata dal giudice per le indagini preliminari Eugenio Fiorentino. Il gip ha di fatto messo nero su bianco quanto ricostruirono all’epoca dei fatti la Procura della Repubblica e gli investigatori della Polizia intervenuti sul posto in seguito alle segnalazioni ricevute.

In manente sono finiti il quarantottenne Ignazio De Carolis, la rumena trentasettenne Roxana Liliana Arhip e la trentasettenne Paola Galletta. I tre sono già stati sentiti dal gip Fiorentino per l’interrogatorio di garanzia durante il quale – assistiti dall’avvocato Salvatore Silvestro – hanno scelto di rispondere alle domande della magistratura per provare a ricostruire la loro versione dei fatti su una vicenda degna sceneggiatura di un vero e proprio film dell’orrore.

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