Messina, cresce il turismo ma non introiti e investitori - QdS

Messina, cresce il turismo ma non introiti e investitori

Lina Bruno

Messina, cresce il turismo ma non introiti e investitori

venerdì 24 Maggio 2024

L’Amministrazione comunale: “Aumento presenze turistiche ma senza incremento per l’imposta di soggiorno”. Inoltre i crocieristi hanno creato indotto economico di circa 21 milioni di euro

MESSINA – Crescono a Messina le presenze turistiche, aumentano il numero di scali delle navi da crociera nello Stretto, si moltiplicano i b&b ma mancano i grandi alberghi e non si registra un consequenziale incremento sull’imposta di soggiorno. Una fotografia in chiaro scuro che viene fuori dalla presentazione dei dati su un comparto che dal 2018 si tenta di fare decollare, cercando di dare una identità alla città che possa diventare elemento attrattivo.

I dati su flussi e presenze turistiche a Messina

Il periodo analizzato è quello che va dal 2019 al 2023 con al centro i dati su flussi e presenze. “Lo sviluppo del turismo in città – ha evidenziato il sindaco Basile – è partito in maniera concreta dal 2018 attraverso strategie e percorsi condivisi, ma la pandemia ha bruscamente interrotto la fase di crescita. L’azione amministrativa sul comparto del turismo è quindi ripresa nel post-covid con scelte mirate e investimenti di risorse. Sapere che, rispetto all’anno scorso e in base al numero dei posti letto disponibili, l’incremento degli arrivi dei flussi turistici in città ha superato le ottomila unità e che i pernottamenti sono cresciuti di circa undicimila presenze, è un segno tangibile del nostro buon operato”.

I numeri li ha spiegati Enzo Caruso, assessore al Turismo: “Gli arrivi in città, nel 2023 rispetto al 2019, sono aumentati del 28,85 per cento e rispetto al 2022 de10,9 per cento. In crescita anche i pernottamenti nel Comune di Messina, con un incremento della permanenza in città nel 2023, rispetto al 2019 del 33,43 per cento e rispetto al 2022 del 8,1 per cento”.

I dati provengono dall’Osservatorio turistico regionale, “numeri che ci consentono di poter fare delle considerazioni – spiega Caruso al QdS –: c’è una preferenza verso gli hotel, strutture di cui siamo deficitari; c’è poi un 75 per cento in più di presenze straniere che si concentrano nella bassa stagione. Per noi vedere che si sceglie Messina non solo ad agosto ma anche in autunno e primavera avendo destagionalizzato gli eventi è incoraggiante. Auspichiamo che gli imprenditori comincino a investire nel nostro territorio per la realizzazione di alberghi a 4 e 5 stelle, di cui abbiamo tanto bisogno”. “Stanno aumentando molto le strutture complementari e i b&b, – continua Caruso – quindi gli affitti brevi, le case vacanza, se sono utili per i posti letto, non sono utili per i grandi numeri di turisti che si spostano in massa come i pellegrini, i convegnisti o per il turismo scolastico”.

Mancano ancora gli investitori però

“Stiamo sollecitando, c’è qualcuno interessato, devono cominciare ad avere fiducia in un territorio che per tanto tempo è rimasto in silenzio. Oggi abbiamo dei dati certificati da mostrare”. L’assessore Servizi informativi e tecnologici, Roberto Cicala, però ha spiegato che “a fronte dei numeri in crescita sulle presenze turistiche in città, non si registra un consequenziale incremento sull’imposta di soggiorno, il cui introito per le casse comunali si aggira sui 200 mila euro annui. Ciò significa che a trasferire le somme versate dai turisti sono sempre le medesime strutture ricettive. Per questo motivo è stato sottoscritto un protocollo di legalità con la Guardia di Finanza per una sempre più ampia attività di controllo e di sopralluoghi in collaborazione con il Comune e con la nostra banca dati”.

Si spera che l’iniziativa possa incrementare gli introiti del Comune e fare emergere un sommerso che cresce inevitabilmente con la domanda di posti letto.

Il crocierismo un punto di forza

Il crocierismo è un punto di forza che bisogna però sapere utilizzare. Cristiana Laurà, coordinatrice Area istituzionale dell’Adsp dello Stretto, ha sottolineato che nel 2023 i crocieristi, in media, hanno creato un indotto economico in città di circa 21 milioni di euro, elencando anche le decine di beneficiari in tutti i settori.

“Il porto ha scalato le classifiche nazionali ed internazionali – ha spiegato al QdS – ci aspettiamo di essere tra i primi dieci quest’anno, 17esimi a livello mediterraneo, siamo riusciti a costruire un importante movimento. È un settore trainante per aumento di presenze, il crocierismo deve essere un biglietto da visita, è uno strumento di marketing del territorio potente, bisogna utilizzarlo al meglio per innescare un meccanismo virtuoso di ritorno più stabile”.

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