Messina Denaro, i pizzini del boss e di Rosalia: ordini, segnali e nomi in codice

Messina Denaro, ecco i pizzini del boss e di Rosalia: gli ordini, i segnali e i nomi in codice

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Messina Denaro, ecco i pizzini del boss e di Rosalia: gli ordini, i segnali e i nomi in codice

Redazione  |
venerdì 03 Marzo 2023
L'appunto della sorella Rosalia di Matteo Messina Denaro sulle condizioni di salute del boss

Dall'analisi dei messaggi trovati nell'ultimo covo e nell'abitazione di famiglia è stato ricostruito il ruolo della sorella del capomafia. Ma negli appunti anche riflessioni sulla vita

Nei pizzini ci sono gli ordini di Matteo Messina Denaro, ma anche il suo pensiero, le sue emozioni, i sentimenti per la figlia, il rancore per lo Stato. I pizzini trovati dagli investigatori erano diretti alla sorella Rosalia, arrestata dai carabinieri del Ros. Rosaria detta Rosetta aveva in realtà un altro nome, “Fragolone”, un nome in codice usato dal boss nei suoi appunti, così come sono riusciti a decifrare gli specialisti dei carabinieri. Gli investigatori hanno anche svelato il meccanismo che Matteo Messina Denaro aveva escogitato per impedire che i suoi messaggi in transito, se intercettati, potessero pregiudicare la sorella maggiore facendola individuare “come colei che gestiva le dinamiche interne del sodalizio mafioso per come lo stesso latitante richiedeva”, si legge nell’ordinanza.

Rosalia Messina Denaro, il nome in codice “Fragolone”

Analizzando i tanti pizzini rinvenuti nell’ultimo covo di Campobello di Mazara gli investigatori si sono resi conto che, oltre ai familiari stretti, il boss latitante aveva inviato una serie di ordini in codice a una terza persona indicata come “Fragolone”. Chi era? Le indagini hanno portato subito in una direzione: “Fragolone” era la sorella maggiore Rosalia. Il “pizzino” che ha consentito di risolvere l’enigma fu scritto da Matteo Messina Denaro ed è datato 9 novembre 2021 e in quell’occasione invitava la sorella ad essere prudente.

Il pizzino del 9 novembre 2021 e le avvertenze per la sorella

Nel pizzino Matteo Messina Denaro raccomandava alla sorella di stare in guardia per evitare eventuali cimici: “Prima ti devi accertare se sono telecamere o cassette di rilascio e questo lo puoi capire se c’è il buco o meno. Se non ti convince chiami un elettricista e gli dici chiaramente che ti hanno montato queste cose e che da quando le hanno montate a casa tua hai problemi di luce, cioè che tutto funziona ad intermittenza. Quindi gli dici che vuoi sapere cosa sono e che le vuoi tolte. Se ha problemi fa che usi carta intestata dove attesti che sei tu che le hai volute tolte perché hai problemi di luce a casa e che firmi il foglio, così non avrà problemi”.

Gli altri pizzini trovati nell’ultimo covo

L’analisi dei pizzini non è ancora completata. Nell’ordinanza si spiega: “Gli esiti della perquisizione, i cui sviluppi investigativi sono ancora pienamente in corso, possono da subito ritenersi eccezionali, proprio a cominciare dall’esame dei numerosissimi pizzini rinvenuti, sia nell’abitazione dei familiari di Messina Denaro che nel covo di Campobello”.

Oltre al pizzino che ha messo gli investigatori nella tracce di Matteo Messina Denaro, ci sono quelli rinvenuti nell’ultimo nascondiglio del boss. “Già la sola lettura degli scritti consentono in più passaggi di ricostruire, nei tratti essenziali, la molteplicità dei compiti dei quali Rosetta – è quanto si legge nell’ordinanza in merito al ruolo della sorella del boss Matteo Messina Denaro -, nel corso degli ultimi decenni è stata incaricata dal capo mafia: paziente tessitrice dei conflitti tra i parenti, di riservata veicolatrice delle decisioni del latitante su questioni di carattere familiare, nonché di vera e propria cassiera, incaricata dal fratello di ricevere ingenti somme di denaro, di custodirle, rendicontarle e all’occorrenza distribuirle. E, infine, ma non per ultimo, di canale di smistamento dei ‘pizzini’, tra il latitante e altri associati mafiosi”.

La maggior parte degli appunti rinvenuti riguardavano i conti del clan, ma alcuni erano riflessioni sulla vita (“muore davvero solo chi viene dimenticato e io non lo sarò mai”, scriveva Messina Denaro), uno era pieno di invettive contro la figlia naturale, Lorenza (“degenerata nell’infimo”). E un altro era un manifesto politico contro lo Stato.

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