Nel Mezzogiorno minore speranza di vita, ma gli anziani hanno affetti su cui contare - QdS

Nel Mezzogiorno minore speranza di vita, ma gli anziani hanno affetti su cui contare

Michele Giuliano

Nel Mezzogiorno minore speranza di vita, ma gli anziani hanno affetti su cui contare

sabato 09 Marzo 2024

L’indice di sostegno a genitori e parenti in media è del 16% per le citta metropolitane: a Palermo si raggiunge più del 20%

PALERMO – Se il grado di benessere siciliano si concretizza in una minore speranza di vita rispetto agli abitanti del resto della penisola italiana, di certo, gli anziani siciliani sono meno soli, e vivono la propria vecchiaia con un maggior supporto familiare. Un dato in qualche modo confortante, che viene fuori dai numeri messi a disposizione dall’Inps in riferimento agli anziani e alla loro distribuzione sul territorio in relazione alle aree metropolitane in riferimento all’anno 2023.

L’indice di sostegno ai genitori e parenti anziani

Se l’indice di sostegno ai genitori e parenti anziani, il Parent support ratio, in media si attesta al 16% per le 14 città metropolitane su tutto il territorio nazionale, a Palermo si raggiunge il 20,4%, superata soltanto da Torino, al 22,4%, ben più in alto del limite minimo registrato a Bologna, che scende al 10,4%. In riferimento alla presenza di popolazione anziana che necessita di supporto, i numeri variano anche in funzione della dimensione e connotazione del luogo in cui abitano. Gli anziani residenti nelle città metropolitane rappresentano il 35% del totale italiano e vivono prevalentemente nei contesti più urbanizzati: il 45% nei comuni capoluogo, quasi un terzo distribuiti tra prima e seconda cintura urbana e il restante 24% nella corona più esterna dell’area.

Al Sud si rileva la tendenza opposta, con una preponderanza della fascia più “giovane” 65-74 anni, che costituisce oltre il 50% degli anziani residenti; il primato spetta alla città metropolitana di Napoli (54,4%). Tra i capoluoghi emergono Palermo e Napoli (quasi 53%). Nei comuni capoluogo, la presenza di anziani soli bisognosi di cure crescono, soprattutto nelle città del centro nord, mentre nelle cinture urbane e nelle zone rurali tale necessità scende. Nei comuni capoluogo, l’incidenza di famiglie composte da una sola persona anziana si innalza, arrivando a sfiorare il 40% a Milano, seguita dagli altri capoluoghi del Nord: Bologna, Torino, Venezia e Firenze. Al contrario, nei territori metropolitani del Sud si osservano le quote più basse di questa tipologia familiare, e ciò è dovuto alla presenza di una rete familiare di sostegno molto più ampia. Verosimilmente anche alla maggiore presenza di una rete familiare che fornisce sostegno a questa fascia di popolazione. L’analisi dei dati al riguardo è importante in quanto l’invecchiamento della popolazione è un dato certo, che porta con sé moltissime conseguenze, in termini economici e di gestione della salute pubblica. I convenzionali indicatori che misurano l’invecchiamento della popolazione continuano a confermare il rafforzamento di questo processo che coinvolge la popolazione italiana: si vive più a lungo e la struttura per età si sbilancia sempre più verso le età senili.

Il grado di invecchiamento

L’indice di vecchiaia italiano, all’1 gennaio 2023, ha raggiunto il suo massimo storico: ci sono 193 anziani ogni 100 giovani. A Nord si osserva un grado di invecchiamento più consistente, che raggiunge il suo apice a Genova (273 anziani per 100 giovani). I territori del Sud invece sono mediamente “più giovani”, ad esclusione di Messina. La dinamica dell’invecchiamento è stata progressivamente crescente: nei contesti metropolitani trent’anni fa vi era ancora una, seppur lieve, prevalenza di giovani sulla popolazione di 65 anni e più.

Età media sempre più alta

L’inesorabile invecchiamento si riflette nell’età media, che continua ad innalzarsi di anno in anno. Nell’arco di trent’anni è aumentata da 39 a 46 anni nel 2023 nel complesso delle città metropolitane, leggermente al di sotto della media italiana (46,4) che è la più alta tra i paesi europei. La città metropolitana di Genova ha l’età media più alta (49,5 anni) e Napoli ha quella più giovane (43 anni). Entrambi i territori nel 1993 avevano sempre il profilo più anziano e più giovane, rispettivamente con 4,5 anni e 9 anni in meno, ma la crescita è stata più sostenuta nel territorio napoletano.

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