Il sindaco Roberto Ammatuna ha confrontato gli sbarchi del primo periodo del governo Meloni con quelli dello stesso periodo dell'anno scorso
“Numeri raddoppiati, in termini di sbarchi e di migranti, a fronte di una presenza delle Ong ridotta di circa il 90%“. A tracciare un quadro dell’ultimo mese, “35 giorni per l’esattezza”, è il sindaco di Pozzallo Roberto Ammattuna. Dati alla mano, il primo cittadino della città del Ragusano, da sempre in prima linea nell’accoglienza dei migranti, ha confrontato gli sbarchi del primo periodo del governo Meloni con quelli dello stesso periodo dell’anno scorso. “Dal 1 novembre ad oggi – dice all’Adnkronos – ci sono stati 12 sbarchi e sono arrivati 1.179 migranti, contro 5 sbarchi nello stesso periodo del 2021 e 561 persone approdate a Pozzallo. Tutti i 12 sbarchi sono avvenuti da navi militari, nessuno da Ong”.
Numeri che, secondo Ammatuna, “mostrano in maniera tangibile e inoppugnabile come il problema non siano le navi umanitarie che anzi dovremmo ringraziare per l’opera di supplenza delle istituzioni che hanno svolto in questi anni”. “Il vero nodo è la situazione nel Mediterraneo – prosegue – non chi salva vite umane. In questi 35 giorni, in cui per il 90% del tempo le navi delle Ong non hanno operato, gli sbarchi non sono mai diminuiti, anzi. L’equazione Ong uguale polo di attrazione e incoraggiamento per le partenze si è dimostrata falsa: i numeri non si possono smentire”.
E aggiunge: “Si pensava che facendo passare il messaggio che non c’erano più le Ong in mare, non ci sarebbero stati più sbarchi, ma è stato un arrampicarsi sugli specchi. Le navi umanitarie, in questi anni, hanno supplito all’assenza di istituzioni come Mare Nostrum – afferma – e penso che anche il primo ministro si stia rendendo conto che non è un problema che si può risolvere nel giro di un mese. Ho visto un cambiamento di toni da parte del governo, un’immersione nella concretezza del governare. Del resto – conclude – i toni dei primi giorni non potevano continuare”.