La Regione ha disposto tutti gli interventi da applicare ai proprietari terrieri e le modalità di intervento
Il rafforzamento delle misure antincendio è stato argomento della legge di stabilità 2024-2026. Una necessità imprescindibile, visti tutti i gravissimi danni riportati dall’ambiente siciliano in questi anni, in cui il cambiamento climatico ha fatto da spalla ai tanti criminali che hanno dato l’innesco per incendi che hanno distrutto migliaia di ettari di bosco.
Per attuare quanto deciso nella norma, è stata pubblicata dal dipartimento regionale dello Sviluppo rurale e territoriale la circolare esplicativa. La legge, infatti, ha apportato rilevanti novità in materia, prevedendo specifiche misure mirate alla prevenzione degli incendi del patrimonio boschivo e delle aree protette.
Tra queste, in attesa della riforma organica del settore forestale, il dipartimento regionale ha la possibilità di intraprendere azioni, entro i limiti delle disponibilità di risorse umane e strumentali, che permettano di mettere in sicurezza i siti non sottoposti ad azioni di pulizia da parte dei proprietari privati. Il procedimento prevede che i sindaci adottino l’ordinanza sulle misure di prevenzione contro gli incendi boschivi, per gli interventi di ripulitura degli appezzamenti di terreno a tutela della pubblica sicurezza e dell’igiene ambientale.
Misure antincendio in Sicilia, gli obblighi
“Le ordinanze, in particolare – si legge nella circolare – saranno rivolte ai proprietari, affittuari, o a coloro che a qualsiasi titolo godono di terreni ricadenti nelle immediate prossimità di centri abitati, o zone antropizzate, con l’obbligo di procedere a propria cura e spese, entro un termine perentorio stabilito, al decespugliamento e asportazione delle sterpaglie, rovi, fieno, rami e vegetazione secca e, più in genere, qualunque altro materiale di qualsiasi natura che possa essere fonte d’incendio”.
L’obbligo è anche esteso ad aree insistenti o in prossimità di impianti e linee di trasmissione energetica, telefonica o idrica, strade pubbliche, ferrovie. I soggetti che abbiano provveduto ai lavori entro il termine indicato dall’ordinanza, e comunque entro il 15 maggio, sono tenuti a darne comunicazione alla polizia locale del Comune. Superato il termine, il Comune procederà all’accertamento sui luoghi di quanto fatto o meno. Il sopralluogo avvierà il procedimento da parte del Comune nei confronti dei soggetti inadempienti, formulando la diffida a risolvere entro un breve termine.
Misure antincendio in Sicilia, le diffide
I Comuni in questi giorni stanno dando comunicazione al dipartimento regionale dello sviluppo rurale e territoriale di tutte le diffide, riportando i dati identificativi, comprensivi delle visure catastali delle aree segnalate, specificando il tipo di intervento da effettuare.
Non saranno ammesse le richieste pervenute oltre il termine fissato, che non rientrano nelle finalità definite nella legge di stabilità, dall’1 giugno; o quelle prive delle singole diffide ad adempiere e della documentazione che dimostri l’attinenza della richiesta, e la cui spesa non trova la necessaria copertura nell’esercizio finanziario.
I criteri che permetteranno la scelta degli interventi da seguire sono diversi, a partire dalla prossimità delle aree ai centri abitati o ad aree boschive e di valenza ambientale/culturale; quindi, le aree di interfaccia urbano – rurale, e l’insistenza o prossimità delle aree, oggetto della richiesta, a impianti e linee di trasmissione energetica, telefonica o idrica, nonché a strade e linee ferrate. I servizi territoriali provinciali (Ust) del dipartimento si occuperanno della realizzazione degli interventi, mentre la rimozione e smaltimento di eventuali rifiuti presenti nell’area d’intervento sarà a carico del Comune, così come il trasporto e conferimento in discarica degli sfalci.
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