L'attrice Marzia Ubaldi, interprete teatrale di grande levatura nota anche al pubblico televisivo per le sue numerose apparizioni in popolari serie come "Elisa di Rivombrosa", "I Cesaroni" e "Suburra"
L’attrice Marzia Ubaldi, interprete teatrale di grande levatura nota anche al pubblico televisivo per le sue numerose apparizioni in popolari serie come “Elisa di Rivombrosa”, “I Cesaroni” e “Suburra”, è morta all’età di 85 anni. Da tempo viveva alle porte di Capitone, frazione del comune di Narni (Terni). Il funerale si terrà lunedì 23 ottobre, alle ore 11, nella chiesa della Madonna del Ponte a Narni Scalo. L’annuncio della scomparsa è stato dato dalla figlia, l’attrice Emanuela Moschin, sui social: “Ciao Mamma. Stavolta me l’hai combinata proprio grossa. Il ‘chi è di scena’ è stato per te”.
Marzia Ubaldi è stata sposata con l’attore Gastone Moschin: la coppia oltre a recitare insieme in più occasioni fondò anche l’Accademia di recitazione teatrale, televisiva e cinematografica Mumos, con sede a Terni, un’esperienza andata avanti per 11 anni facendo crescere giovani talenti.
Nata a Milano il 2 giugno 1938, Marzia Ubaldi esordì al Piccolo Teatro di Milano iniziando contemporaneamente una brillante carriera di attrice teatrale, televisiva, cinematografica. In teatro ha recitato in un vasto repertorio tra commedie e drammi ed è ricordata in particolare per le opere di Anton Cechov.
Marzia Ubaldi fra cinema, televisione e musica
Al cinema Marzia Ubaldi è apparsa nei film “Il medico delle donne” (1962) di Giorgio Simonelli, “Controsesso” (1964) di Renato Castellani, Marco Ferreri e Franco Rossi, “Una moglie giapponese” (1968) di Gian Luigi Polidoro (1968), “E cominciò il viaggio nella vertigine” (1974) di Toni De Gregorio (1974), “La svastica nel ventre” (1977) di Mario Caiano (1977). Tra i titoli più recenti: “The House of Chicken” (2001) regia di Pietro Sussi, “Non c’è campo” (2017) di Federico Moccia, “Euforia” (2018) di Valeria Golino, “I predatori” di Pietro Castellitto (2020).
In televisione l’attrice prese parte a numerose sceneggiati, da “Nero Wolfe” a “La coscienza di Zeno”, da “Arabella” a “Un certo Harry Brent”. Dagli anni 2000 era tornata a recitare spesso nelle fiction del piccolo schermo. E’ apparsa in “Incantesimo” e in “Elisa di Rivombrosa”, dove era Amelia, capo della servitù; è stata in “7 vite” e in “Grand Hotel”, nella quarta stagione di “I Cesaroni”, nella serie “Suburra” e in “Odio il Natale”. Era stata scelta anche per “Call my Agent”, le cui riprese per la seconda serie (in onda su Sky) erano iniziate la scorsa estate.
Marzia Ubaldi è stata anche doppiatrice di molte famose attrici come Judi Dench, Maggie Smith, Anne Bancroft, Gena Rowlands, Vanessa Redgrave, Jeanne Moreau. Da ricordare che negli anni ’60 intraprese anche una breve carriera come cantante, incidendo tra l’altro la prima versione di “La ballata dell’amore cieco”, scritta per lei da Fabrizio De André.