Michele Merlo è stato addirittura rimproverato dal medico di famiglia per aver chiesto aiuto. La nuova svolta nelle indagini sulla sua morte
Continuano le indagini sulla morte di Michele Merlo, il cantante ed ex concorrente di Amici di Maria De Filippi e di X Factor deceduto all’età di 28 anni a causa della leucemia fulminante.
Il 26 maggio impazzava sul web la richiesta d’aiuto del ragazzo che aveva mandato un’email anche al suo medico di famiglia, mettendolo a conoscenza di un grande ematoma sulla gamba sinistra (del quale ha allegato la foto). Cosa è stato fatto per salvarlo? E soprattutto, poteva essere salvato?
Il paradossale rimprovero del medico di famiglia
Secondo quanto pubblicato oggi sul Corriere del Veneto, il medico non avrebbe invitato l’artista a presentarsi in ospedale. E l’avrebbe addirittura “rimproverato” per l’invio dell’email che, a dire del medico, sarebbe dovuta servire soltanto per la “terapia cronica” e senza mai foto allegate.
Nel fascicolo d’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla procura di Bologna e attualmente in mano alla procura di Vicenza finiscono foto, email e conversazioni. Secondo una perizia sarebbe stato sufficiente sottoporre Michele Merlo all’esame del sangue per far emergere la sua emopatia acuta e farlo ricoverare immediatamente, sottoponendolo alla terapia adeguata.
Secondo i tecnici: “Qualora la terapia fosse stata somministrata a partire dal 27-28 maggio (…) avrebbe avuto una probabilità di sopravvivenza compresa tra il 79 e l’87 per cento”.
La ricostruzione degli ultimi giorni
Già dal 7 maggio Michele Merlo presentava diverse ecchimosi ben visibili. Nove giorni dopo i lividi si sono fatti più estesi sugli arti. Il più evidente, quello sulla coscia sinistra.
Il 24 maggio si è recato a Modena a registrare il suo ultimo disco. Il 26 è andato in ospedale a Padova perché l’ematoma sulla gamba gli provocava troppo dolore. Al triage gli è stato assegnato il codice bianco e, dopo alcune ore di attesa, il giovane ha deciso di andare via.
Successivamente si è presentato allo studio del medico di famiglia, Vitaliano Pantaleo, che non ha fatto la diagnosi corretta, badandosi a suo dire su quanto riferito dal giovane. Michele avrebbe raccontato di aver preso alcune botte durante un trasloco e di assumere antinfiammatori.
Il 28 maggio cominciarono le emorragie al cavo orale, il 30 maggio il dolore lancinante alla testa e il sanguinamento dal naso. Giorno 31 riferisce stanchezza e mal di gola; l’1 giugno comincia anche la febbre.
La morte
Giorno 2 giugno il cantante si è recato all’ospedale di Vergato, ma lì nessuna visita. Il medico di continuità assistenziale gli ha diagnosticato una tonsillite.
La sera del 3 giugno cominciano anche gli episodi di vomito e le convulsioni. Al ché la fidanzata Luna chiama il 118 che trasporta Michele Merlo all’ospedale Maggiore di Bologna, privo di coscienza.
L’indomani, a seguito di esami ematici e Tac alla testa, viene operato d’urgenza a scopo decompressivo. In sala operatoria si scopre la sua leucemia fulminante e allora viene avviata la terapia trafusionale.
Il 5 giugno il ragazzo viene sedato per le sue condizioni critiche e la sera successiva, il 6 giugno, muore.