Navigator, no alla proroga annunciata da Schifani: ora che succede in Sicilia?

Navigator, no alla proroga annunciata da Schifani: ora che succede in Sicilia? Il dramma di 280 lavoratori

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Navigator, no alla proroga annunciata da Schifani: ora che succede in Sicilia? Il dramma di 280 lavoratori

Redazione  |
mercoledì 02 Novembre 2022

Il governo boccia i rinnovi. Il presidente della Regione: "Stupito dalla decisione". In tutta Italia sono scaduti il 31 ottobre i contratti dei 1500 lavorator

Futuro sempre più nero per 1500 navigator, 280 dei quali in Sicilia. Non ci saranno ulteriori proroghe, perché il governo centrale ha deciso così. Un fulmine a ciel sereno per quei lavoratori attualmente in forza nei Centri per l’impiego. I contratti sono scaduti il 31 ottobre, ma che succederà adesso in Sicilia dopo l’avvio dei rinnovi fino a fine anno annunciati dal presidente della Regione Renato Schifani? Anche a costo di smentire i governatori di centrodestra, come nel caso dell’Isola, il governo Meloni sembra voler tirare dritto.

Navigator, ci sarà la proroga in Sicilia?

Lunedì scorso con una nota firmata dal presidente Schifani, la Regione aveva dato il via libera alla proroga fino al 31 dicembre. Ieri, però, da Roma è arrivata la precisazione che “la proroga non è tecnicamente possibile”. Il testo smentisce un’altra nota del 28 ottobre scorso firmata dal direttore generale Anita Pisarro, in cui, come lo stesso Schifani ha sottolineato, sembrava manifestarsi da parte del governo la volontà di prorogare i contratti. In realtà da Roma spiegano che si trattava solo di “una mera attività ricognitiva tra le Regioni”. E specificano che “eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero”.

Perplesso Schifani. “Sono stupito dalla decisione”, spiega il presidente della Regione, Renato Schifani che sul caso ha annunciato ulteriori accertamenti. E fa sapere, in una dichiarazione al Giornale di Sicilia, che oltre all’Isola anche altre regioni avevano aderito al percorso delle proroghe. Tra queste, per esempio, la Calabria che aveva avviato le procedure per 120 navigator in servizio alla Regione. In una nota diffusa questa mattina, Schifani precisa che nonostante le intenzioni, mon sono mai stati avviati “passaggi in ordine alla contrattualizzazione del personale”. E sottolinea inoltre, come “l’amministrazione si è mossa nel proprio ambito di competenza istituzionale, dando preciso riscontro alla richiesta in ordine alle proprie esigenze di operatività dei Centri per l’impiego, limitandosi, dunque, a dichiarare il proprio intento, così come peraltro richiesto espressamente dal Ministero del Lavoro nella nota a cui si è dato riscontro”.

Intanto, il 31 ottobre è stato l’ultimo giorno di lavoro per i collaboratori Anpal Servizi rimasti in servizio in Sicilia, circa 280 dei 429 che tre anni fa avevano superato la selezione pubblica per navigator.

Su navigator e reddito di cittadinanza il governo Meloni tira dritto

“E’ scaduto il contratto dei navigator… ma quanti lavori hanno trovato questi navigator? Rivedere, riformare il reddito di cittadinanza è un dovere morale. Lasciare il contributo a chi non può lavorare è fondamentale, ma chi può lavorare deve essere incentivato”, ha detto ieri Matteo Salvini. E poi ha aggiunto che bisogna “tagliare sprechi e truffe”.

Resta però un grosso nodo da sciogliere per il governo. Perché la questione coinvolge 1.500 persone, un numero consistente di lavoratori incaricati di assistere i beneficiari del Reddito di Cittadinanza nella ricerca di un’occupazione o di un’opportunità formativa.

“Ma se il governo non ha mai avuto intenzione di prorogarli – si chiede dal Terzo Polo Luigi Marattin – perché si è chiesto con una lettera se c’é bisogno di prorogare i navigator e di comunicare già la stima dei costi?”. Il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida taglia corto: “Un altro impegno mantenuto dal governo Meloni, i contratti non saranno prorogati”.

Chi sono i navigator e cosa hanno fatto fino a oggi

I navigator sono dei tutor, formati per individuare tra i percettori di reddito di cittadinanza chi può essere inserito nel mondo del lavoro. In media hanno 35 anni, sono tutti laureati e per il 54% sono donne. In sostanza i navigator hanno avuto il compito di guidare i disoccupati dalla presa in carico nel centro per l’impiego fino all’eventuale assunzione.

Secondo quanto stabilito dalla legge, chi beneficia del reddito di cittadinanza firma un “patto per il lavoro”. Il compito del navigator è stato quello di controllare sui portali regionali se ci sono posizioni aperte adatte al suo assistito, per poi eventualmente metterlo in contatto con i datori di lavoro. Una macchina che ha sempre funzionato a singhiozzo soprattutto perché i siti regionali non sono in connessione tra loro.

Per esempio se una persona non trova lavoro in Sicilia non può sapere se in un’altra regione ci sono opportunità in linea con il suo profilo. Oppure, se un percettore del reddito di cittadinanza si sposta in un’altra regione, il navigator che dovrà seguirlo sarà costretto a ricominciare da capo, senza sapere cosa ha fatto il suo collega in precedenza.

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