Olio siciliano: 2022 di ottima qualità, ma le maxi bollette fanno crescere i prezzi del 30% - QdS

Olio siciliano: 2022 di ottima qualità, ma le maxi bollette fanno crescere i prezzi del 30%

Olio siciliano: 2022 di ottima qualità, ma le maxi bollette fanno crescere i prezzi del 30%

Maria Vera Genchi  |
venerdì 04 Novembre 2022

I produttori smentiscono le previsioni: questa è un'annata positiva anche per quantità grazie alle piogge di inizio settembre. Ma gli oleifici devono fare i conti con i costi dell'energia

Nonostante le previsioni di agosto, che per il sud Italia (Puglia, Calabria, Sicilia e Campania) prevedevano un calo di produzione di circa il 30%, quella partita il 17 settembre si sta rivelando – a detta degli stessi agricoltori – una campagna olearia nella media con una qualità dell’olio molto buona. Tutto merito delle piogge settembrine.
“A discapito delle previsioni – spiega Cristoforo Bacchi, proprietario di un frantoio nel partinicense – questa campagna olearia sta andando bene, le piogge di inizio settembre hanno migliorato la qualità e la quantità del prodotto. Le rese di frantoio quest’anno saranno un po’ più alte degli ultimi anni”.

A spiegare perché l’annata 2022 sia andata – soprattutto in termini di qualità – meglio del previsto è Vincenzo Bonomo, produttore agricolo: “In questo periodo abbiamo una buona resa delle olive nonostante il calo di produzione. Grazie alle piogge il prodotto è ottimo: le olive hanno avuto un ottimale maturazione e inolizione, accumulo di olio, sono molto ricche di polifenoli, che sono degli alleati per la nostra salute, sono degli antiossidanti”.

Un feedback positivo per una regione, come la Sicilia, che vede il settore dell’olivicoltura in costante crescita. Nell’isola esistono svariate cultivar autoctone, tra le più diffuse: Biancolilla, Cerasuola, Nocellara del Belice e Nocellara Etnea, Moresca, Ogliarola messinese, Santagatese, Tonda iblea, Calamignara, Crastu, Giarraffa, Nocellara Messinese e altre varietà minori dalla qualità e le caratteristiche notevoli.

“La produzione di olio in Sicilia è in continuo aumento – conferma Bacchi – gli ettari di terreni con nuovi uliveti stanno aumentando in maniera considerevole, è un processo che continua da qualche anno che fa prospettare un futuro roseo per l’olivicoltura siciliana”.

Olio, prezzi in aumento

Buono ma caro. Le imprese olearie quest’anno dovranno fare i conti con il caro bollette. “Quest’anno – spiega Bacchi – a causa dell’aumento dei costi ci sarà un aumento di prezzi dell’olio”. Secondo il proprietario del frantoio il prodotto finale costerà il 30% in più rispetto all’anno scorso: “Il prezzo dell’olio al frantoio si aggirerà intorno ai 7,8 euro a seconda della varietà di olive”.

L’aumento dei costi riguarderà sia le aziende di trasformazione, quindi gli oleifici che quest’anno dovranno fare i conti con bollette molto più salate, sia gli stessi produttori che quest’anno avranno costi di produzione più alti soprattutto a causa dell’aumento dei prezzi del carburante agricolo e dell’aumento dei costi di lavorazione.

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