Operazione Argante, pensioni e assegni in cambio di "mazzette" - QdS

Assegni e pensioni d’invalidità in cambio di “mazzette”: scoperto sistema criminale

Assegni e pensioni d’invalidità in cambio di “mazzette”: scoperto sistema criminale

Redazione  |
giovedì 03 Novembre 2022

I "furbetti" ottenevano pensioni e assegni d'invalidità grazie alle dichiarazioni false di un medico legale: ecco i dettagli dell'operazione Argante.

Assegni pensionistici, indennità d’accompagnamento, false attestazioni di invalidità e benefici assistenziali a gente sprovvista dei requisiti in cambio di “mazzette” – tra i 500 e i 2mila euro: è quanto emerso da un’inchiesta del NAS carabinieri di Ragusa, l’operazione Argante.

A coordinare le indagini è stata la Procura della Repubblica di Siracusa.

Assegni pensionistici e d’invalidità in cambio di “mazzette”

L’inchiesta da cui è scaturita l’operazione Argante avrebbe portato alla luce un machiavellico meccanismo criminoso volto a raggirare ii sistema pensionistico statale. A gestire il tutto, secondo metodi e dinamiche ancora al vaglio degli inquirenti, a opera di un noto medico legale, libero professionista aretuseo.

Lo specialista, infatti, si sarebbe illecitamente adoperato – in cambio di “mazzette” dai 500 euro in su – per far conseguire ai suoi clienti-pazienti il riconoscimento di invalidità civile non spettante, o spettante in percentuale minore da quella poi conseguita, o delle indennità di accompagnamento per le persone non autosufficienti, in assenza dei presupposti di legge.

Le consulenze si sarebbero svolte nello studio privato del professionista dove, oltre allo “studio di fattibilità” del caso, si sarebbe anche pattuito l’onorario: I00 euro per il certificato introduttivo, da 500 a 2.000 euro a iter concluso.

Il “sistema” criminale smantellato dall’operazione Argante

Per alimentare il suo bacino di clientela il medico legale avrebbe sfruttato soggetti terzi, estranei all’ambiente sanitario. Questi ultimi si sarebbero occupati di procacciare materialmente i pazienti, nonché i suoi ingressi in un patronato di Pachino. In alcune occasioni si sarebbe avvalso della compiacenza di altri medici specialisti per predisporre documentazione asseverativa di problematiche di salute dei richiedenti, del tutto o in parte false: fraudolente certificazioni di stati fisici e psicologici inesistenti o amplificati col solo fine di raggiungere le percentuali minime per il riconoscimento delle invalidità.

Il medico avrebbe fornito anche ai clienti dettagliate istruzioni per mettere in atto la “messinscena” perfetta in caso di controlli.

I carabinieri scoprono i “furbetti”

I carabinieri del Nas impegnati nell’operazione Argante avrebbero osservato alcuni invalidi “furbetti” non solo nelle fasi pre/post visita INPS – dove si sarebbero presentati annaspanti, zoppicanti, o spinti da un familiare sulla sedia a rotelle, ausilio favorito dallo stesso medico – ma anche nel corso di altre giornate, tracciando un quadro netto. C’era chi andava a fare la spesa, chi guidava l’automobile senza alcuna difficoltà, chi portava a spasso il cane per l’isolato.

Sarebbero state ben 15 le truffe scoperte e documentate con attività di intercettazione telefonica, riprese video­ ambientali e acquisizioni documentali da parte del NAS dei Carabinieri di Ragusa. Tanti i reati contestati al medico e ai pazienti: corruzione, falsità ideologica, falsità materiale, truffa allo Stato. Si trattava di illeciti tutti funzionali al riconoscimento di assegni, da parte dell’INPS, dell’invalidità civile, delle indennità di accompagnamento e di altri benefici previsti in cambio di “mazzette”.

Per il medico legale è scattata la misura cautelare dell’interdizione dallo svolgimento della professione medica per la durata di 12 mesi. Per i “pazienti” beneficiari delle indennità, invece, le autorità hanno disposto il sequestro per equivalente delle somme di denaro truffate.

Immagine di repertorio

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