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Palermo, allarme giovani: la legalità non sia solo di facciata

redazione

Palermo, allarme giovani: la legalità non sia solo di facciata

giovedì 13 Aprile 2023

Celebrato il 171° anniversario della Polizia: riflettori sul contrasto alla criminalità organizzata e sui crescenti fenomeni di baby gang. Il questore Laricchia: andare oltre la retorica

PALERMO – Lotta alla criminalità organizzata sempre in primo piano, ma riflettori puntati anche su una pericolosa deriva della comunità e in particolare dei giovani, affinché la legalità non resti soltanto un concetto astratto ma diventi qualcosa che possa scandire le giornate di ogni famiglia e individuo palermitano e non soltanto. Sono questi alcuni dei punti che sono stati toccati ieri in occasione del 171° anniversario della fondazione della Polizia di Stato, con il questore Leopoldo Laricchia che ha presentato ufficialmente i numeri dell’attività svolta negli ultimi 12 mesi.

“Tutte le operazioni antimafia degli ultimi anni – ha affermato Laricchia – ci restituiscono un quadro dell’organizzazione criminale dedita soprattutto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti e, in alcuni quartieri, al racket sulle attività economiche, con frequenti e continui tentativi di riorganizzare gli organi di vertice e coordinamento, puntualmente individuati e contrastati dalla Magistratura e dagli uffici investigativi delle Forze di polizia attraverso centinaia di arresti e sequestri di patrimoni”.

“Ritengo che mai come in questa contingenza economica – ha aggiunto – sia necessario affinare le tecniche di aggressione tempestiva dei patrimoni mafiosi, impedendone il riciclaggio, e monitorare con rinnovata ed efficace attenzione i tentativi dei clan di infiltrarsi e impossessarsi della macchina amministrativa dei Comuni”.

Laricchia ha poi sottolineato come gli uffici operativi della Questura che si occupano del contrasto alla criminalità mafiosa siano stati rinforzati, mentre tecniche investigative e di prevenzione sono state rivisitate per metterle al passo con le sfide attuali, in particolare con la creazione di nuclei investigativi all’interno dei Commissariati distaccati, coordinati dalla Squadra mobile, per raggiungere con le attività investigative anche i mandamenti mafiosi della provincia, nell’ottica di un potenziamento del contrasto su tutto il territorio provinciale.

Ampio spazio, come accennato, è stato poi dedicato al fenomeno delle devianze giovanili, che anche nel capoluogo siciliano e nel territorio provinciale sta assumendo contorni preoccupanti. “Il fenomeno delle baby gang o, più propriamente dei branchi selvaggi – ha spiegato il questore – durante l’anno appena trascorso si è manifestato anche a Palermo, impegnando le strutture di prevenzione e investigative della Polizia di Stato nell’individuazione e disarticolazione attraverso un cospicuo numero di arresti di una baby gang strutturata sul modello di quelle presenti nelle metropoli del Nord, auto definitasi Arab zone 90133, che pubblicizzava le proprie azioni criminali sui social. Anche se il fenomeno delle gang strutturate al momento non ha trovato altri riscontri, tuttavia è diffusa la presenza di aggregazioni in branco di tipo occasionale di torme di ragazzini, anche infra quattordicenni, dediti ad azioni di violenza gratuita nei confronti di coetanei e di aggressione organizzata nei confronti delle Forze di polizia o di altri organismi preposti alla gestione di servizi pubblici o di pubblica necessità. Emblematici i numerosi episodi di aggressione in branco, con lancio di pietre, bottiglie e petardi, ai mezzi e agli operatori della Rap, dei Vigili del Fuoco e delle Forze di Polizia intervenuti lo scorso 18 marzo per spegnere le cosiddette vampe di San Giuseppe”.

Si tratta di episodi che secondo Laricchia devono chiamare tutti a una seria riflessione sul tema della legalità, concetto costantemente presente nel discorso pubblico e nell’offerta educativa delle scuole di ogni ordine e grado, con continue richieste di incontri con gli studenti rivolti a tutte le Forze di Polizia, ma che purtroppo sembrano non raggiungere l’effetto sperato. “Evidentemente – ha sottolineato il questore – occorre qualcosa di più della sola retorica, intesa come disciplina del parlare o dello scrivere, per modificare le azioni umane. Mi riferisco all’autorevolezza della testimonianza attraverso la pretesa del rispetto delle regole anche minime di convivenza civile in tutti i luoghi pubblici, senza delegare al poliziotto o al carabiniere un compito che la Costituzione pretende da ogni cittadino. Parafrasando una famosa canzone di Giorgio Gaber, occorre che l’idea, il concetto venga introitato nel corpo, mangiato, per generare la rivoluzione del cambiamento. In certe realtà urbane, il solo barlume di speranza viene dalla dedizione di molti insegnanti delle scuole che operano con grande spirito di servizio, e del volontariato, che molte volte sono l’unico prezioso appiglio di solidarietà e legalità. Purtroppo le contraddizioni e le aporie di questa terra non si sono certo attenuate nei due anni di pandemia”.

Poi, i numeri. Il totale delle persone identificate e controllate su tutto il territorio provinciale dalla Questura avuto un incremento esponenziale: dalle 60.935 del 2019 alle 351.152 degli ultimi dodici mesi (il 55% dell’intera popolazione del comune di Palermo), cui si aggiungono i 108.167 veicoli controllati. Sono dati elencati dal Questore di Palermo Leopoldo Laricchia nel corso della Festa della Polizia. Dal primo marzo 2022 al primo marzo 2023 vi sono state 3.227 persone denunciate, 687 persone arrestate, 340 arrestate in flagranza di reato, 347 su provvedimento di arresto, 351.152 persone identificate. Ben 263.548 kg di droga sequestrati, mentre sul fronte dei beni confiscati sono 75 gli immobili finiti nelle mani dello Stato per un valore di oltre 8 milioni di euro. Emesse in un anno 54 ordinanze di rimpatrio e 64 di sorveglianza speciale. Sono invece 63 i Daspo urbani.

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