Palermo, buche stradali, l’accordo c’è ma i soldi… no - QdS

Palermo, buche stradali, l’accordo c’è ma i soldi… no

Gaspare Ingargiola

Palermo, buche stradali, l’accordo c’è ma i soldi… no

venerdì 06 Gennaio 2023

Via libera dalla Giunta al progetto quadriennale da 46,3 milioni di euro per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, marciapiedi, aree pubbliche

PALERMO – La Giunta Lagalla ha approvato l’accordo quadro quadriennale da 46,3 milioni per l’affidamento dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade, marciapiedi e aree pubbliche comunali. Nessuno esulti, però: pur trattandosi di un passo avanti dal punto di vista amministrativo, manca l’elemento fondamentale, cioè i soldi. L’assessore ai Lavori pubblici Salvatore Orlando lo ha detto chiaro e tondo durante il dibattito in Consiglio comunale sul Bilancio di Previsione 2022.

Com’è noto, il 7 luglio 2020 Sala delle Lapidi ha tolto la manutenzione di strade e marciapiedi dal contratto di servizio della Rap. Finora il Comune è andato avanti affidando il servizio ad interim alla stessa società di igiene ambientale (ma solo per le emergenze e il pronto intervento) attraverso ordinanze sindacali di proroga, nell’attesa che l’accordo quadro prendesse corpo.

Nel frattempo la quinta città d’Italia si è trasformata inesorabilmente in un colabrodo, con buche e cedimenti ovunque. A dicembre la Giunta ha battuto un colpo approvando il tanto atteso accordo quadro, pur se in assenza di coperture. “È comunque un passo avanti – ha spiegato all’Aula Orlando -. Per due anni non abbiamo avuto neppure l’accordo quadro. Adesso, invece, abbiamo quantomeno un progetto da mandare all’Urega e ci sarà una gara. Come detto in occasione dell’approvazione del Piano triennale, nel 2023 cercheremo di trovare la copertura per i progetti attuativi (dei diversi accordi quadro, nda) in parte con i fondi Gescal e in parte o con l’avanzo di amministrazione o con altri fondi che stiamo attivando con Regione e Stato”.

Novità anche per il Ponte Oreto, che attende da anni, al pari del Ponte Corleone, una ristrutturazione: “Per quanto riguarda il Ponte Oreto, i fondi erano disponibili dal 2009, per cui ci siamo semplicemente limitati a impegnare i 3,8 mln del Cipe disponibili da ben 13 anni. Entro il 2024 reperiremo i fondi per portare a termine l’opera. Anche per il Ponte Oreto abbiamo preferito la procedura dell’accordo quadro, proprio in funzione del fatto che non potevamo garantire la copertura per l’intero intervento, dato che dal 2009 ad oggi il costo è aumentato. Servono 6,2 mln. Anche sull’edilizia scolastica – ha concluso Orlando – nel 2022 non c’è stata copertura finanziaria per le manutenzioni. L’unico accordo quadro che abbiamo potuto garantire è stato quello sul cimitero con i due milioni dell’emendamento della Lega più 700mila euro sugli edifici Erp grazie a un prelievo dal fondo di riserva. Sugli altri accordi quadro troveremo una soluzione nel bilancio 2023”.

L’accordo per strade e marciapiedi sarà suddiviso in otto lotti, uno per ogni ambito territoriale: ciascun lotto sarà assegnato ad un unico operatore economico. Il lotto 1 comprende la Settima Circoscrizione (investimento di 1,8 mln), il lotto 2 il centro storico (2,4), il lotto 3 la Seconda Circoscrizione (2,7), il lotto 4 la Terza (3,5), il lotto 5 la Sesta (3,6), il lotto 6 la Quarta (4,9), il lotto 7 la Quinta (5,3), il lotto 8 l’Ottava (6,6). L’importo totale dei lavori è di 31 mln lordi più 1,5 di oneri per la sicurezza e 13,8 a disposizione dell’Amministrazione (di cui ben 8,2 di Iva).

“Tutte le strade cittadine – si legge nella delibera – potranno essere interessate dagli interventi di manutenzione, necessari per il ripristino delle condizioni normali di utilizzo e per garantirne nel contempo la loro percorribilità in perfette condizioni di sicurezza; potranno essere sia con pavimentazione in asfalto che con basolato in pietra calcarea, in acciottolato e in blocchetti di porfido o altro materiale. Eccezionalmente potranno essere interessate anche le opere infrastrutturali che potranno essere in cemento armato, cemento armato precompresso, acciaio, muratura, e, per alcune di queste, qualora caratterizzate da interesse storico ed artistico, potrà essere necessario coinvolgere altri enti pubblici per le dovute comunicazioni e autorizzazioni. Sono previsti, inoltre, interventi relativi a manufatti in amianto con opere di bonifica, confinamento, sovracopertura, smontaggio a qualsiasi quota, rimozione totale e trasporto di canali, serbatoi, tubi di ogni manufatto o residuo. Per particolari esigenze, potranno essere disposti alcuni lavori esclusivamente in unico turno lavorativo in orario notturno senza alcuna pretesa da parte dell’impresa di maggior compenso”.

L’ambito territoriale più impegnativo, malgrado il secondo importo più basso, è sicuramente il centro storico: “Il progetto avrà la priorità principale di salvaguardare e recuperare le pavimentazioni storiche delle sedi viarie e dei marciapiedi, che nel tempo hanno subito danneggiamenti a causa dell’intenso traffico veicolare degli ultimi decenni, alla sosta indiscriminata e all’esecuzione impropria di interventi di ripristino, vari rappezzi in asfalto effettuati a seguito di riparazioni o di rifacimenti di reti e sottoservizi”, tutti elementi che hanno “definitivamente stravolto le superfici originarie cancellando l’immagine storica degli antichi basolati, motivo per il quale l’appalto mira anche a ripristinare l’originaria funzionalità delle suddette pavimentazioni”.

Senza contare “il frequente distacco puntuale delle basole con potenziali pericoli per la pubblica incolumità, tradotti troppo spesso in incidenti più o meno gravi, che continuano ad allertare gli uffici. A questo si aggiunge l’invasione del bitume che ha sommerso le testimonianze antiche in molte zone, in special modo nei mercati storici e nelle zone limitrofe, e pertanto oggi si è chiamati ad eseguire lavori di archeologia stradale”.

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