Partite IVA, dal 2024 c'è il Bonus da 800 euro: i dettagli - QdS

Partite IVA, dal 2024 Bonus fino a 800 euro al mese: ecco come richiedere l’agevolazione

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Partite IVA, dal 2024 Bonus fino a 800 euro al mese: ecco come richiedere l’agevolazione

Salvatore Rocca  |
venerdì 10 Novembre 2023

Buone notizie per le Partite IVA. A partire dal prossimo anno diventa strutturale il Bonus che eroga fino a 800 euro.

Importanti novità in Manovra 2024 per quanto riguarda le partite IVA. La Legge di Bilancio ha confermato, in maniera strutturale, il Bonus Partita IVA Inps da 800 euro – conosciuto anche come Iscro – che mira a dare un sostegno ai liberi professionisti e ai piccoli imprenditori costretti a fare i conti con una riduzione del proprio reddito.

Bonus Partita IVA, chi può riceverlo

La misura era stata introdotta negli scorsi anni e rilanciata con la pandemia da Covid-19 e i rincari legati al conflitto russo-ucraino. Si tratta, in parole povere, di una cassa integrazione per tutti quei professionisti che hanno perso il lavoro. L’assegno avrà un valore da 250 a 800 euro e verrà erogato mensilmente dall’Inps per una durata di sei mesi.

Per quanto concerne i beneficiari, potranno accedere al Bonus Partita IVA Inps da 800 euro tutti quei soggetti che hanno dichiarato un reddito fino a 12mila euro. La platea a partire dal 2024 andrà così potenzialmente ad ampliarsi, poiché fino a oggi il limite del reddito era stato fissato a 8.145 euro.

Bonus Partita IVA, i requisiti

Vi è comunque una condizione necessaria per poter accedere alla misura. Il professionista dovrà infatti dimostrare di aver subito un decremento del proprio reddito di almeno il 70% rispetto ai due anni precedenti. Insomma, potranno avere diritto al bonus da 800 euro quei soggetti che hanno visto letteralmente crollare le proprie entrate.

Ma non finisce qui. Per presentare la domanda, il richiedente dovrà dimostrare di aver aperto la Partita IVA almeno tre anni prima. Inoltre, lo stesso non dovrà essere titolare di una pensione e non dovrà essere percettore dell’Assegno di Inclusione.

Cosa succede se si chiude la Partita IVA

La cassa integrazione sarà pari al 25% dei redditi, su base semestrale, dichiarati dal professionista nei due anni precedenti a quello che precede la presentazione della domanda. Il tetto massimo sarà, come detto, di 800 euro al mese. Di contro, il richiedente non potrà ricevere meno di 250 euro. Se nel corso di questi sei mesi il professionista dovesse chiudere la Partita IVA, allora l’erogazione verrà interrotta.

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