Pasqua in mare per pescatori Mazara, pranzo per sole donne - QdS

Pasqua in mare per pescatori Mazara, pranzo per sole donne

redazione web

Pasqua in mare per pescatori Mazara, pranzo per sole donne

lunedì 05 Aprile 2021

Come hanno trascorso la giornata le quattro donne rimaste a casa dopo che i loro uomini hanno deciso, contrariamente alle consuetudini, di passare sulle loro imbarcazioni il periodo delle feste

Le diciotto persone rimaste sotto sequestro in Libia per ben 108 giorni, sono tornati al lavoro sui loro pescherecci.

Una Pasqua lontana dalle proprie famiglie, quella vissuta da alcuni dei diciotto marinai di Mazara del Vallo rimasti sequestrati per 108 giorni in Libia, dal settembre al dicembre dello scorso anno.

Dopo il ritorno a casa del Medinea e dell’Antartide, nello scorso febbraio, quasi tutti i marinai sono tornati a lavorare a bordo dei pescherecci e, visto il lungo periodo di sosta, per le festività pasquali hanno deciso di restare in mare, senza far ritorno a Mazara del Vallo, come era avvenuto invece in quasi tutti gli anni precedenti.

Il pranzo di nonna Rosetta

A terra, nelle case dei pescatori a Mazara del Vallo, per le donne – mamme, moglie, figlie – quella vissuta quest’anno è stata una Pasqua particolare.

E lo sottolinea Rosetta Ingargiola, 74 anni, mamma di Pietro Marrone, Comandante del “Medinea”, il peschereccio ora impegnato in una battuta di pesca nelle acque tra la Sardegna e la Sicilia.

“Per me è stata una festa vuota senza mio figlio – ha raccontato – che ho condiviso soltanto con mia figlia e le mie nipoti, mentre i nostri uomini sono per mare”.

Per la prima volta in casa Marrone al tavolo per il pranzo si sono sedute soltanto quattro donne.

Quattro donne a tavola

“In casa nostra non era mai capitato”, racconta Vincenza, 51 anni, figlia di Rosetta e moglie di Francesco Rifiorito, da quaranta giorni anche lui imbarcato, ma stavolta sul peschereccio Diamante, in battuta di pesca a sud dell’isola di Malta.

Alla lontananza dei mariti per mesi le donne dei pescatori sono abituate, ma per le festività è consuetudine che gli equipaggi facciano rientro in porto per poi ripartire dopo il Lunedì dell’Angelo.

“Quest’anno è stato diverso” ha raccontato Antonia Vassallo, 31 anni, sposata con Vito Rifiorito, figlio di Vincenza.

Anche sulla piattaforma petrolifera

Seppur sempre in mare, il giovane ha scelto di lavorare su una piattaforma petrolifera in Israele.

“È andato via in febbraio – ha raccontato la donna – e l’ultima volta ci siamo sentiti qualche giorno fa. Gli auguri ce li siamo fatti in anticipo”.

La “chioccia” di tutte è nonna Rosetta, che ieri ha preparato il pranzo di Pasqua per quattro.

Lei che con il mare ha convissuto, tra gioie e dolori.

I dolori di nonna Rosetta

La morte del figlio Gaspare nel ’96 durante il naufragio del Nuovo Ngiolo che si inabissò nel mare in tempesta. Poi i momenti difficili vissuti per la prigionia del figlio Pietro in Libia.

“La mia famiglia ha vissuto una vita con il mare – ha raccontato – per chi lavora, andare in navigazione è tutto, ma per chi rimane a terra è un continuo stare in ansia e preoccupazione”.

Arianna, giovane medico

La più giovane al tavolo è Arianna Rifiorito, 26 anni, figlia di Vincenza e nipote di nonna Rosetta.

Laureata in Medicina, si sta specializzando in Medicina legale.

“Il mare? È come se l’avessi sempre vissuto – ha spiegato – sin da bambina a casa mia si è respirata l’aria di una casa di pescatori. Papà l’ho sentito qualche giorno fa al telefono, oggi ho riprovato per fargli gli auguri, ma è in mare aperto e la linea non ha agganciato …”.

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