Le dichiarazioni del deputato uscente Carmelo Miceli, consigliere comunale Pd a Palermo, nel corso della direzione regionale del partito
“Sono molto deluso dalla relazione del segretario e dall’andamento della direzione. Abbiamo mancato l’appuntamento con la storia, consentendo alla peggiore destra di sempre di mantenere il governo della Regione e di conquistare quello nazionale e lo abbiamo fatto per l’incapacità di offrire agli elettori, specie in Sicilia, una proposta politica chiara”. Lo ha detto il deputato uscente Carmelo Miceli, consigliere comunale Pd a Palermo, nel corso della direzione regionale del partito che si svolge a Palermo.
“Non abbiamo parlato a nessuno – ha aggiunto -. Non abbiamo parlato al ceto debole e neanche a quello produttivo. Dinanzi al richiamo alla rabbia della destra e del Movimento 5 stelle, non siamo stati in grado di offrire uno straccio di patto sociale, neanche una proposta che potesse cogliere il disagio di chi ormai non riesce ad arrivare a fine mese. E lo abbiamo fatto tra mille difficoltà anche organizzative”.
Per Miceli “la nostra è una comunità dilaniata, con circoli che chiudono giorno dopo giorno e segretari delle federazioni provinciali dimissionari. La disillusione tra i nostri iscritti sta dilagando. Tentare di normalizzare il tutto in attesa di un nuovo equilibrio tra i nuovi eletti è il più grande degli errori che potremmo commettere. È per questo che credo che un congresso, fatto con regole e tempi certi, sia l’unica delle soluzioni ai nostri mali. L’unico argine alla deriva”.
Miceli ha contestato senza giri di parole la linea scelta dal segretario Barbagallo: “Se dinanzi a un segretario nazionale che riconosce la sconfitta nazionale e avvia una fase congressuale garantendo tempi certi – marzo 2023 – la scelta del segretario regionale di rinviare un congresso regionale ‘ricostituente’ a data da destinarsi è irresponsabile. Pericolosa. Decidere di ricostruire non prima o insieme al congresso nazionale ma solo dopo, quindi tra un anno, significa assumersi il rischio di non trovare neanche i cocci di quel che resta del Pd. È chiaro che la pervicacia di chi non riconosce questi rischi non può vedermi sodale”.