I due anni di studi che il professor Bellieni ha dedicato a questo campo di ricerca sono adesso oggetto di una ricerca pubblicata nella prestigiosa rivista internazionale "New Ideas in Psychology"
Perché ridiamo? Perché gli esseri umani hanno questo strano comportamento? Molte teorie hanno cercato di spiegare perché si ride, ma a tutt’oggi risultano incomplete. Un nuovo studio del professor Carlo Bellieni, associato di Pediatria dell’Università di Siena, pediatra e neonatologo dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese, prende in considerazione possibili ragioni evolutive alla base di questo comportamento: secondo questi studi la risata è uno strumento che la natura potrebbe averci fornito per aiutarci a sopravvivere.
I due anni di studi che il professor Bellieni ha dedicato a questo campo di ricerca sono adesso oggetto di una ricerca pubblicata nella prestigiosa rivista internazionale “New Ideas in Psychology”, èdita da Elsiever. Nello studio il professor Bellieni spiega cosa causa l’umorismo e perché la “risata ritmica” ne è espressione. È stato quindi analizzato l’umorismo e gli effetti su salute e comportamento sociale, come pure le correlazioni con le diverse aree del cervello. Si sono studiate sia le caratteristiche fisiche della risata, che i centri cerebrali legati alla produzione dell’atto del ridere e anche i benefici dell’umorismo per la salute.
Lo studio è stato oggetto di grande attenzione da parte di molti media internazionali: articoli di commento sono stati pubblici in diverse testate estere, fra cui su “The Conversation”, una delle maggiori agenzie di informazioni accademiche al mondo.
«La teoria più plausibile per l’umorismo è quella dell’incongruenza, – spiega il professor Carlo Bellieni -, dove un evento o un oggetto incongruo provoca un senso di meraviglia, ed è seguito da qualcosa che rassicura gli astanti sulla sua innocuità. Ma non tutte le incongruenze producono umorismo, ma solo quelle tra un processo vivente e qualsiasi stereotipia o rigidità che troviamo in esso. La risata è la stigmatizzazione di questa innaturale incongruenza, attraverso la sua forma sonora e ritmica, come una sorta di segnale di cessata allerta dopo lo shock indotto da ciò che sembra pericoloso per la fluidità della vita».
L’idea è che la risata sia nata come una forma di linguaggio ancestrale, prima della parola e che si sia sviluppata nei nostri progenitori prima della nascita del linguaggio stesso. Nata per avvisare di uno scampato pericolo, e che sia poi rimasta perché benefica per psiche e organismo. Informazioni sulla ricerca sono pubblicate su “The Conversation” all’indirizzo: https://theconversation.com/why-do-we-laugh-new-study-considers-possible-evolutionary-reasons-behind-this-very-human-behaviour-190193
Il professor Carlo Bellieni, esperto nel campo degli studi sul dolore infantile, è attualmente membro della Commissione regionale di Bioetica della Regione Toscana e fa parte del Comitato per l’Etica Clinica (ComEC) dell’Azienda ospedaliero-universitaria Senese; presso la stessa Azienda è Responsabile dell’Unità per la cura del dolore pediatrico.