Politica, “Azione” scommette sul territorio trapanese. L'intervista a Simonte - QdS

Politica, “Azione” scommette sul territorio trapanese. L’intervista a Simonte

Politica, “Azione” scommette sul territorio trapanese. L’intervista a Simonte

venerdì 05 Agosto 2022

Il partito lancia nella mischia Gianrosario Simonte, che in esclusiva al QdS dichiara: “Mi sono tesserato autonomamente, il segretario Palazzolo mi ha trasmesso entusiamo per questo progetto politico”

TRAPANI – Azione piazza le tende nel territorio trapanese e lancia nella mischia Gianrosario Simonte: una garanzia d’impegno, ma anche un messaggio forte e chiaro a potenziali alleati e sicuri avversari. Una lunga storia nel Pd, ericino in particolare. Segretario di frontiera, consigliere di peso, ma soprattutto assessore decisivo. Ha infatti salvato le casse del Comune che si avviavano verso una condizione di crisi senza precedenti. Meriti sul campo che i democratici hanno fatto fatica a riconoscergli.

Da qui il passaggio da una rottura all’altra fino allo strappo definitivo, senza ripensamenti. Azione gli ha affidato un compito difficile. Simonte è stato nominato referente del partito per il collegio uninominale Sicilia 1 (Camera), che comprende tutti i Comuni della provincia. Si tratta tuttavia della prima responsabilità politica, quella più vicina in ordine di tempo, perché l’ex assessore e vicesindaco sarà in prima linea anche per le Regionali e per le Comunali 2023, con una sfida nella sfida, le Amministrative di Trapani, città governata dal sindaco del Pd Giacomo Tranchida. Simonte, è il caso di dirlo è già in azione e nel capoluogo lo scenario politico sta già cambiando.

È stato lei a cercare Azione o si è fatta avanti Azione?
“Era da tempo che seguivo Azione con molto interesse. Dopo la brevissima esperienza della mia mancata candidatura a sindaco di Erice, molti miei amici e sostenitori mi sollecitavano a non smettere di fare politica, così mi sono autonomamente tesserato e subito dopo ho incontrato il segretario Giangiacomo Palazzolo, sindaco di Cinisi, il quale mi ha trasmesso tanto entusiasmo per il nuovo progetto politico che reputo centrale soprattutto nell’attuale panorama politico nazionale”.

Una scelta di campo che taglia definitivamente i ponti con il Pd. Cos’è che si è spezzato?
“Ormai sono passati due anni dalle mie dimissioni da assessore del Pd e già in quella fase avevo deciso di lasciare il partito. Al di là della mia vicenda personale che richiederebbe molto spazio e tempo per fare una puntuale analisi, reputo il principale peccato veniale del Pd l’avvenuta e scellerata alleanza con il Movimento Cinque Stelle, perpetrata solo per la conseguenziale occupazione di poltrone a tutti livelli di governo. Io, nel mio piccolo, ho dimostrato di non essere attaccato alla poltrona lasciando, senza nessun paracadute politico, quello che mi ero guadagnato ampiamente sul campo con dieci anni di consiliatura comunale e tre anni di attività in giunta fatta di sacrifici e con un serio ed impegnativo lavoro istituzionale”.

L’alleanza per tentare di vincere il 25 settembre cosa deve avere?
“Deve promuovere un’aggregazione repubblicana, moderata e centrista, e definire un’alleanza con la sinistra moderata, senza populisti”.

C’è anche un altro appuntamento decisivo con il voto. Alle Regionali, Azione sarà in grado di presentare la lista nei 9 collegi elettorali?
“Il partito, insieme a “+Europa”, sta valutando il da farsi e non posso al momento rispondere compiutamente alla domanda: le ipotesi in campo sono due. Se ci saranno le condizioni per chiudere un accordo politico regionale, potremmo inserire alcuni nostri candidati nella lista del Presidente, ovviamente di Caterina Chinnici, oppure valuteremo di andare da soli. Sono certo comunque che qualora si dovesse decidere di andare alle elezioni regionali con il nostro simbolo ed il nostro candidato Presidente non ci faremo trovare impreparati e stiamo comunque già lavorando anche per questo”.

Tra gli obiettivi che Azione intende raggiungere con la sua nomina c’è anche il voto per le Comunali dell’anno prossimo. A Trapani sarete alternativi al sindaco Giacomo Tranchida?
“Ci stiamo impegnando a gran ritmo, in primis con il tesseramento, e di conseguenza con la composizione delle segreterie di Azione in gran parte dei Comuni della provincia, con particolare attenzione nei confronti di quelli dove si voterà nel 2023, e non sono pochi. L’adesione del Consigliere Luigi De Vincenzi è un primo passo che ci vedrà presenti nei consigli comunali già in questa fase e non ci fermeremo sicuramente solo ad Erice. A Trapani abbiamo già diverse adesioni  in corso. L’obiettivo principale è formare una lista di Azione per le prossime Amministrative. Di conseguenza, decideremo insieme agli iscritti e alla segreteria comunale, in base anche a ponderate valutazioni di criticità sull’attuale governo della città, quale sarà il percorso da intraprendere, che vedrà nei programmi e nelle idee per il futuro della città il nostro punto di sintesi, non escludendo, a priori, la scelta di un eventuale percorso totalmente autonomo con l’indicazione di una candidatura di Azione alla carica di primo cittadino”.

Stava per candidarsi a sindaco di Erice poi il passo indietro. Mossa sbagliata con il senno di poi?
“Con il senno di poi e con i se e con i ma, purtroppo, non si fa la storia, ma sta di fatto che i dubbi che avevo avanzato sulla consistenza di Fratelli d’Italia a Erice sono diventate certezze, visto il ridicolo risultato della lista. Non si poteva fare un percorso insieme con un disimpegno che era palese e che si manifestava nelle divisioni interne relative all’ingresso della componente dell’ex deputato regionale Livio Marrocco e che di conseguenza avrebbe portato ad una campagna elettorale di totale disinteresse a discapito del risultato della coalizione e quindi della mia candidatura. Non mi pento mai delle scelte che faccio, giuste o sbagliate che siano. Sono sempre ponderate e frutto di considerazioni dettate dal momento e contesto specifico. Rimane solo il rammarico di non aver misurato elettoralmente la mia lista civica che era al completo e con grosse potenzialità. Ma mi rende felice il fatto che gran parte di queste persone, con cui ho fondato il Movimento Erice Direzione Futuro, sono ora al mio fianco per questo nuovo progetto politico”.

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