Porta Nuova, violenza e terrore: i dettagli dell'inchiesta

Inchiesta Porta Nuova: botte, pestaggi e colpi di mazza anche per un posto in doppia fila

Inchiesta Porta Nuova: botte, pestaggi e colpi di mazza anche per un posto in doppia fila

Redazione  |
sabato 12 Ottobre 2024

Violenza, botte, pestaggi veri e propri anche per futili motivi, in ogni ora del giorno o della notte: tutto sull'operazione di Porta Nuova

Dettagli inquietanti sono emersi nelle ultime ore dall‘inchiesta antimafia culminata ieri a Porta Nuova. Violenza e degrado, pestaggi veri e propri con il tipico metodo mafioso anche per futili motivi come ad esempio un posteggio in doppia fila. A farne le spese un giovane che aveva pensato di chiamare la polizia per fare spostare una macchina. Alessio Puccio, soldato del mandamento e collaboratore di giustizia, si è autoaccusato e ha tirato in ballo Francesco Zappulla (uno dei quattro arrestati del blitz di ieri), Stefano Comandè, Onorio Lipari (imputato per l’omicidio di Giuseppe Di Giacomo) e Giuseppe Incontrera (assassinato alla Zisa nel 2022).

“Colpi di mazza”

“E’ finita che gli abbiamo dato colpi di mazza, è un ragazzo che assolutamente non ha niente a che fare con l’illecito, è stato soltanto punito perché aveva chiamato la polizia, perché nella zona funziona così, mai chiamare la polizia, se la chiami c’è subito la punizione immediata”, le parole di Puccio. Zappulla e Incontrera avrebbero pestato anche un pusher e il suo fornitore che avevano osato vendere droga fra piazza Ingastone e via Cipressi e cioè nel regno di Incontrera.

Punizione in carcere

Violenza fuori e dentro il carcere, dove lo stesso Zappulla assieme a Jari Ingarao avrebbero eseguito l’ordine del boss Calogero Lo Presti di punire Giuseppe Cusimano: “Quattro schiaffi per fargli chiudere la bocca… deve ringraziare che è vivo… che non è morto lui… perché doveva morire lui e per sbaglio è morto l’altro fratello”. Giuseppe Cusumano è fratello di Andrea, assassinato fra le bancarelle del Capo. Per il delitto sta scontando 20 anni di carcere il nipote di Lo Presti, Calogero Piero.

“La pala in testa”

Per un episodio risalente al 2014, Puccio avrebbe fatto i nomi di Zappulla e di un un tale “Tonino Fardella… con la pala dei muratori appesa proprio in testa... nel vero senso della parola, proprio conficcata in testa e c’era…Tonino Fardella che buttava l’acqua a terra con la pompa e buttava il sangue nel tombino con la scopa perché c’era tutta via Regina Bianca insanguinata”.

Via Regina Bianca è una delle stradine del rione Zisa, a pochi metri dalle piazze dello spaccio, da via Principessa Costanza dove fu assassinato il boss Incontrera, e da via Guglielmo il Buono dove nel maggio 2023 si verificò l’ennesimo e violento pestaggio.

Pestaggio in pieno giorno

Tale Francesco Zappulla venne inquadrato da una telecamera in sella ad una moto Bmw Gs giungere davanti a un bar. Prese di mira un giovane. Calci, pugni. Continuava a picchiare anche dopo che la vittima era finita a terra. Il giovane con precedenti per rapina e spaccio di droga si alzò in piedi stordito. Aveva il volto tumefatto e sanguinante.

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