Sono proseguite senza sosta le operazioni degli speleosub dopo il disastro della Bayesian, la nave affondata da una bufera nel palermitano. Laviola (Cnr): “Da anni in aumento le trombe d’aria in Italia”
PALERMO – Sono andate avanti le operazioni sul luogo del naufragio della Bayesian, l’imbarcazione a vela affondata nelle acque di Porticello nella notte tra domenica e lunedì scorso a causa di una tromba d’aria. Sono riprese alle 8 di ieri mattina le immersioni degli speleosub dei Vigili del fuoco, che hanno raggiunto la profondità di 49 metri, dove si trova lo scafo, due alla volta, per 12 minuti a squadra.
Sono rimasti in sei i dispersi del naufragio del Bayesian
Dopo il drammatico ritrovamento del corpo di una delle ventidue persone presenti sulla nave, il cuoco di bordo, sono rimasti in sei i dispersi (al momento in cui chiudiamo questa edizione): tra questi, il miliardario britannico Mike Lynch e l’avvocato americano Chris Morvillo che, come riportato dalla Bbc, ha difeso lo stesso Lynch contro le accuse di frode da cui è stato recentemente assolto.
Sono invece quindici i superstiti, tratti in salvo da alcuni diportisti di un’imbarcazione vicina alla Bayesian e poi affidati ai militari della Guardia costiera. Il personale sanitario e della Protezione civile è stato messo a disposizione dei sopravvissuti, che ieri mattina sono stati raggiunti da due psicologhe dell’Asp di Palermo all’hotel Domina Zagarella di Santa Flavia. A far visita ai superstiti, anche l’ambasciatore inglese in Italia Ed Llewellyn.
“Il veliero è adagiato sul fondo su un fianco, appare integro e senza squarci” ha fatto sapere l’ispettore del Nucleo sommozzatori dei Vigili del fuoco di Palermo, Marco Tilotta, parlando delle ricerche dei dispersi. Nella tarda serata di lunedì, gli speleosub avevano già completato l’immersione, riuscendo ad accedere al ponte di comando dello yacht affondato ma, come spiegato dai Vigili del fuoco, senza riuscire ad andare oltre per la presenza di numerosi ostacoli e la ristrettezza dei varchi di accesso.
“Uno scenario da Costa Concordia ma in piccolo – hanno detto – dove è complicato avanzare a causa di ostacoli e spazi molto ridotti”. Poi, nel pomeriggio di ieri, i sub sono riusciti ad aprire un varco nello scafo del relitto, per cercare di raggiungere l’area in cui si potrebbero trovare i dispersi.
Quanto accaduto nelle acque di Porticello, oltre a sconvolgere per la drammaticità della vicenda, ha anche posto l’attenzione sull’eccezionalità della bufera che si è abbattuta contro lo yacht. Subito dopo il disastro, alcuni abitanti avevano già affermato che fenomeni del genere sono tutt’altro che usuali in quell’area.
Sulla questione, si è espresso anche Sante Laviola, climatologo del Cnr Isac ((Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima) di Bologna: “Il Mediterraneo è un hotspot climatico – ha detto il climatologo, interpellato dall’Adnkronos – significa che rispetto ad altre zone del pianeta si sta riscaldando maggiormente ma soprattutto le accelerazioni climatiche che avvengono nel Mediterraneo raggiungono dei livelli di estremo superiori ad altri posti”.
“Tutta la fenomenologia meteorologica nel Mediterraneo – ha aggiunto Laviola – è amplificata rispetto ad altre zone che non sono hotspot climatici. In particolar modo la temperatura dell’acqua, i primi 10 metri, si stanno riscaldando tanto negli ultimi anni. Il Cnr calcola che si misura un’anomalia termica di 4 gradi, come media annuale, dall’era preindustriale. Tutto questo significa che l’evaporazione è maggiore nel Mediterraneo e quindi, essendo questa l’alimentazione dei sistemi temporaleschi, questi sistemi sono fortemente alimentati per la temperatura più alta della superficie del mare. I sistemi temporaleschi si alimentano con l’aria umida, in particolare in questa stagione”.
Mediterraneo, le trombe d’aria sono in aumento
“Uno studio del Cnr – ha dichiarato Laviola – ci dice che le trombe d’aria sono in aumento sia come numero sia come intensità. La tromba d’aria non è un fenomeno prettamente americano. Da tanti anni in Italia registriamo trombe d’aria su terra ferma o trombe marine, ma si osserva una intensificazione nel nostro paese. Tutto questo è dovuto al fatto che viviamo immersi in un hotspot climatico”.
I superstiti del naufragio saranno ascoltati dalla Procura di Termini Imerese. In questo modo, i sopravvissuti, tutti stranieri, potranno lasciare presto l’Italia per fare ritorno nei propri paesi di origine. Intanto i Pm hanno acquisito alcuni video delle telecamere di sorveglianza di alcune abitazioni ma anche ville e hotel, affacciati proprio sul luogo del naufragio, a poche miglia dal porto.