Suicidio 15enne di Piazza Armerina, il mistero e il biglietto ritrovato

I mille misteri sulla 15enne trovata impiccata, il biglietto e i tanti dubbi sul suicidio

I mille misteri sulla 15enne trovata impiccata, il biglietto e i tanti dubbi sul suicidio

Redazione  |
sabato 09 Novembre 2024

La famiglia solleva dubbi: "Non si è uccisa e quella non è la sua calligrafia". Continuano le indagini sul caso che ha sconvolto Piazza Armerina e la Sicilia intera.

Non c’è pace per la famiglia della 15enne morta negli scorsi giorni a Piazza Armerina, in provincia di Enna: per gli inquirenti si tratterebbe di suicidio, possibilmente legato a un caso di revenge porn, ma un misterioso biglietto avrebbe generato una serie di nuovi dubbi sulla tragica fine dell’adolescente.

Nel frattempo, prosegue l’indagine della Procura di Enna. L’ipotesi di reato del fascicolo, al momento contro ignoti, è di istigazione al suicidio e revenge porn. La salma, dopo l’annullamento del nullaosta per celebrare i funerali, è stata nuovamente posta sotto sequestro nelle scorse ore per ulteriori accertamenti.

Piazza Armerina, il presunto suicidio e il mistero del biglietto

Gli inquirenti stanno indagando su un biglietto d’addio da parte della 15enne, trovata impiccata a un’altalena nella casa di campagna della famiglia a Piazza Armerina lo scorso 5 novembre. “Ti amerò anche nella prossima vita”: queste le parole rivolte al fidanzato dell’adolescente, che avrebbe consegnato spontaneamente il foglio alla polizia. Il giovane avrebbe rivelato di aver ricevuto il biglietto d’addio tramite un compagno di scuola.

La famiglia, che non crede alla pista del suicidio, avrebbe messo in dubbio l’autenticità della scrittura.

La famiglia: “Non si è uccisa”

La sorella maggiore della 15enne trovata morta a Piazza Armerina, come il resto della famiglia, non crede al suicidio. “Amava troppo la vita”, avrebbe dichiarato. Anche la madre, sconvolta dal dolore, è intervenuta con una richiesta ben precisa: “Voglio giustizia per la mia bambina”.

L’ipotesi del revenge porn

Sul fatto la Procura di Enna ha aperto un’indagine per istigazione al suicidio, un atto necessario per procedere al sequestro del cellulare e dei supporti informatici della ragazza. L’ipotesi è che la 15enne sia rimasta vittima di un terribile caso di revenge porn. Per questo, l’attenzione degli inquirenti è sulla vita online della ragazza. Gli agenti ricercano conferme su presunti foto e video intimi della 15enne in circolazione nella scuola da lei frequentata prima della tragedia.

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