Razzo cinese in caduta, Protezione civile: "Previste tre orbite" - QdS

Razzo cinese in caduta sulla Terra, Protezione civile: “Previste tre orbite per Sud Italia”

Razzo cinese in caduta sulla Terra, Protezione civile: “Previste tre orbite per Sud Italia”

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giovedì 28 Luglio 2022

Il rientro sulla Terra del razzo cinese è previsto per i prossimi giorni. La Protezione civile inizia a monitorarne il transito

Sono iniziate le fasi di monitoraggio del rientro incontrollato in atmosfera del secondo stadio del lanciatore cinese Prc-Cz5B.

Il primo incontro del tavolo tecnico che seguirà le operazioni si è tenuto stamattina nella sede del Dipartimento della Protezione civile.

Alla riunione hanno preso parte, oltre all’Asi, (Agenzia Spaziale Italiana) un membro dell’ufficio del consigliere militare della Presidenza del Consiglio, rappresentati del ministero dell’Interno – Dipartimento dei vigili del fuoco, della Difesa, Covi e degli Esteri, Enac, Enav, Ispra e la commissione di Protezione civile della Conferenza delle Regioni.

Protezione civile: “Rientro previsto tra 30 e 31 luglio”

“Successivamente, nonostante la bassa possibilità che uno o più frammenti del lanciatore possano colpire il nostro Paese – fa sapere la Protezione Civile – il Capo del Dipartimento, Fabrizio Curcio, ha presieduto il Comitato operativo della Protezione civile per informare sull’evoluzione dello scenario atteso le componenti e le strutture operative del Servizio nazionale, nonché le Regioni interessate”.

“Sulla base degli ultimi dati forniti dall’Agenzia Spaziale Italiana, al momento la previsione di rientro sulla terra è fissata in un’ampia finestra di incertezza tra la sera del 30 luglio e la sera del 31 luglio.

“Remota caduta di frammenti su Italia non esclusa”

“In questo periodo sono previste, sul nostro Paese, tre differenti orbite che andranno a interessare, per alcuni secondi, 5 porzioni di territorio delle regioni centro-meridionali e insulari“.

Non è quindi ancora completamente possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio“, conclude Curcio.

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