Quasi 17 milioni verranno distribuiti a poco meno di 12 mila nuclei del territorio siciliano. Più della metà del contributo destinato alla provincia di Palermo, seguono Catania e Messina
PALERMO – Un aiuto per le famiglie che hanno difficoltà a pagare l’affitto. Sono quasi 17 milioni di euro quelli che saranno distribuiti a poco meno di 12 mila famiglie siciliane, su tutto il territorio regionale. Più della metà di questa cifra andrà alla provincia di Palermo, dove le richieste hanno superato di poco le 5 mila, mentre a Catania sono state accolte 2 mila istanze per quasi 3 milioni e 300 mila euro. A seguire, Messina, con 1.576 richieste accolte e oltre 2 milioni di euro da distribuire. Si avvicina al milione di euro la provincia di Ragusa, con un totale di 882 pratiche andate a buon fine. La cifra residuale sarà distribuita sulle altre province, che raccolgono un numero di richieste ben più esiguo.
A seguito della pubblicazione, il pagamento avverrà per singolo avente diritto, sul conto corrente indicato in fase di presentazione della domanda. In particolare, per i richiedenti che hanno in corso una procedura di sfratto, in tutto 30 sul totale, verrà pagato il 100% del contributo, per circa 50 mila euro in tutto, mentre al resto sarà pagato il 75,3% di quanto richiesto in fase di istanza.
I fondi provengono dal Ministero delle Infrastrutture e trasporti
I fondi messi a disposizione provengono dal ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, che ha destinato alla Regione siciliana l’importo di circa 15 milioni di euro, per l’anno 2021, quale dotazione per il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso delle abitazioni in locazione; successivamente, lo stesso ministero ha assegnato sempre alla Regione, dal Fondo inquilini morosi incolpevoli, un ulteriore importo di quasi 2 milioni di euro.
Vista la straordinarietà della pandemia, è stato deciso di allargare la platea anche ai soggetti, con Isee non superiore a 35 mila euro, che presentino una autocertificazione nella quale dichiarino di aver subito, in ragione dell’emergenza Covid, una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25%. Una decisione resa necessaria dalla difficile crisi economica che ha investito molte famiglie nel periodo in cui tutto dovette fermarsi a causa della crisi sanitaria. Hanno avuto accesso al contributo le famiglie che hanno i requisiti previsti per l’accesso all’edilizia residenziale pubblica, i cui componenti non sono titolari di reddito di cittadinanza.
Per quanto riguarda l’Isee sono state indicate diverse fasce
Per la fascia “A”, il valore individuato è pari o inferiore alla somma di due pensioni minime Inps, che per il 2021 era pari al 13.405,08 euro. Rispetto a tale valore, il canone di affitto annuo non deve superare il 14%, per cui, il contributo corrisposto va a colmare questa differenza, per un valore che comunque non supera i 3 mila euro circa. Per la fascia “B”, l’Isee preso in considerazione è stato uguale o inferiore al limite di reddito previsto per l’accesso all’edilizia sovvenzionata, pari a 15.347,85 euro, rispetto al quale l’incidenza sul valore Isee del canone annuo corrisposto è superiore al 24% e non può essere superiore a 2.324,05 euro. In ultimo, c’è la fascia “Covid”: con Isee corrente o ordinario del nucleo familiare non superiore a 35 mila euro, che presentino una autocertificazione nella quale dichiarino di aver subito, in ragione dell’emergenza Covid-19, una perdita del proprio reddito Irpef superiore al 25%. In questo caso, l’incidenza sul valore Isee del canone annuo corrisposto è superiore al 24% e non può essere superiore a 2.324,05 euro.
Il reddito da assumere a riferimento è quello risultante dalla dichiarazione dei redditi anno 2022 (prodotti nell’anno 2021) e l’ammontare del canone, riferito allo stesso anno 2021, è stato rilevato dal contratto di locazione.