A stabilirlo è la Legge di bilancio dello Stato 2021 che all’articolo 1090 prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro per acquisire le quote di Riscossione Sicilia e coprire eventuali deficit.
Riscossione Sicilia può finalmente traghettare in Agenzia delle Entrate, in seguito all’emanazione della norma regionale ad hoc. A stabilirlo è la Legge di bilancio dello Stato 2021 che all’articolo 1090 prevede lo stanziamento di 300 milioni di euro per acquisire le quote di Riscossione Sicilia e coprire eventuali deficit.
«Adesso serve una norma regionale
in cui si preveda il subentro di Riscossione Sicilia in Ader, entro il 2021 va
perfezionato tutto – precisa Luigi
Sunseri deputato all’Ars del M5S -.Per
la prima volta lo Stato dimostra che c’è un reale interesse e mette sul tavolo
una cifra enorme affinché la Regione faccia il passaggio».
Già dalla sua campagna elettorale, infatti, il presidente
della Regione, Nello Musumeci, ha preso l’impegno di trasferire la partecipata
in Ader ma ha più volte dichiarato che attendeva le direttive statali e la
manifestazione di interesse ufficiale da parte dell’ente di riscossione
nazionale.
«A questo punto il governo
regionale non ha più alibi. Finora hanno sempre dichiarato che non c’era la
volontà di Ader e dello Stato per intavolare il subentro, ma ora c’è la
dimostrazione che lo Stato e Agenzia delle Entrate sono pronte, manca soltanto
una norma dell’Ars che preveda il passaggio tutelando al contempo i lavoratori,
così come è stato già fatto in tutte le altre regioni d’Italia, all’epoca, con
Equitalia».
«Ci auguriamo e ci aspettiamo che
la norma regionale sia scritta ed emanata molto presto – afferma Massimo Cafari rappresentante sindacale Fisac-Cgil
– L’obiettivo è unificare la Sicilia al resto d’Italia che resta l’ultima
eccezione negativa, infatti, non esiste un caso analogo in nessun’altra regione».
L’annosa questione ebbe inizio con la legge 28 settembre
1998, n. 337 che riformava il vecchio sistema esattoriale di
proprietà bancaria, con l’intenzione di migliorare il servizio. Nel 2005
avvenne il graduale passaggio alla società pubblica di controllo del gruppo
Equitalia Spa che a sua volta, dal primo luglio 2017 è transitate in Ader con
DL 193/2016. Quest’ultimo passaggio non è stato recepito in Sicilia che in
forza dell’art. 36 dello Statuto speciale ha potestà in materia.
«C’era già una legge regionale che
prevedeva la messa in liquidazione di Riscossione Sicilia, la 16/2017 con
cui si prevedeva la chiusura dell’ente e quindi la fine della gestione
regionale della riscossione delle imposte – continua Cafari – Certamente adesso con una norma nazionale, che
tra l’altro eroga ben 300 milioni per sanare la situazione debitoria di
Riscossione Sicilia, speriamo che non ci sia nessuno che la pensi diversamente perché
sarebbe una follia rinunciare ad uno stanziamento nazionale per continuare con una
bruttissima gestione regionale, anche alla luce della sopravvenuta incapacità
di pagare gli stipendi e di avviare un processo di informatizzazione dell’ente».
La drammatica situazione finanziaria in cui versa la
partecipata regionale è emersa nuovamente nel febbraio 2020 quando l’allora
presidente Vito Branca aveva annunciato che a causa della scarsa liquidità non
sarebbe stato più possibile pagare gli emolumenti da giugno dello stesso anno.
Dopo svariati scioperi dei lavoratori, manifestazioni dei
sindacati e tavoli tecnici alla Regione, tutti si sono detti favorevoli al
passaggio di Riscossione in Ader per cui si attendeva la norma nazionale che
avrebbe tradotto la disponibilità in operatività, arrivata adesso con la legge
di bilancio statale.
«Certo sono contento di questo
risultato perché si tratta di un lavoro serio ed enorme che porto personalmente
avanti da due anni pieni. Ora è necessario che la Regione sia convinta a cedere
allo Stato questo servizio che ormai, a livello regionale, è diventato una
sorta di strumento politico. Renderlo libero, renderà probabilmente anche più
libero, efficace ed efficiente il servizio, tutelando al contempo i lavoratori –
conclude Sunseri – Riscossione Sicilia è arrivata ad un punto di non ritorno,
non si riesce più a pagare gli stipendi, da tempo non si fanno più investimenti
per misure efficaci di riscossione, che ovviamente è un’operazione fondamentale
sia per la Regione che per lo Stato. Deve
trattarsi di un servizio efficiente gestito da una società virtuosa e non uno
strozzinaggio.
Non credo che esista dipendente di Riscossione che non sia
felice di questo passaggio da un ente regionale, che può sempre fallire, ad
Agenzia delle Entrate. Tra l’altro mi risulta che il presidente della Regione
abbia affidato sempre a Branca (che nel frattempo si era dimesso) un incarico
per 12 mesi in modo tale che possa aiutare Riscossione Sicilia con il subentro
in Ader».
Sonia Sabatino